Presentavano autocertificazioni con falsi dati sul proprio
reddito per ottenere illecitamente l'esenzione dal pagamento del ticket
sanitario. È l'accusa contestata dai militari della Compagnia della Guardia di
Finanza di Caserta a 16 persone che sono state segnalate per il reato di indebita percezione di contributi o
altre erogazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo quanto emerso dalle indagini, per non pagare il ticket
sanitario sulle prestazioni ricevute, per un valore complessivo di una decina
di migliaia di euro, numerosi assistiti hanno attestato falsamente lo stato di
disoccupato o il possesso di redditi inferiori a quelli effettivamente
percepiti, nonostante fossero intestatari di abitazioni di valore e auto di
grossa cilindrata.
Le falsi attestazioni fornite all’ASL hanno consentito agli
stessi di fruire indebitamente di prestazioni sanitarie specialistiche presso
strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate, nonché di acquistare
farmaci a volte anche molto costosi.
E’ un risultato quasi scontato quando la Guardia di Finanza
va a guardare i conti di chi sostiene di aver diritto all'aiuto dello Stato.
Fra le cosiddette prestazioni sociali agevolate, come i libri gratis, l'asilo
nido pubblico, le borse di studio, le agevolazioni sulle tasse universitarie e l'esenzione
dal ticket sanitario, una volta su due i controlli trovano qualcosa che non va.
Lo dicono i risultati conseguiti nello specifico settore dalle Fiamme Gialle
casertane, che nei primi nove mesi dell'anno hanno scovato decine di falsi
poveri che usufruivano di un aiuto sociale dallo Stato.
A tal proposito, la Guardia di Finanza di Caserta ha
costituito una task forceoperativa che,di concerto con gli Enti competenti, sta
monitorando migliaia di posizioni mediante continui controlli incrociati per
accertare eventuali irregolarità nello specifico settore e per recuperare alle
casse dello Stato le somme indebitamente percepite.
La particolare attività d’indagine, posta in essere dalla
Guardia di Finanza di Caserta, testimonia ulteriormente il ruolo di polizia
economico e finanziaria svolto dal Corpo nell’odierno contesto sociale, a
tutela della spesa pubblica nazionale e, in particolare, del sistema
previdenziale e assistenziale.