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giovedì 26 settembre 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE- RIFIUTI STORY( OVVERO CUMMOGLIO STORY ) - LA VERA STORIA DEL BUSINESS MILIARDARIO ATTRAVERSO LE DICHIARAZIONI DI GUIDA

Sono stato fin troppo in silenzio sulla vicenda rifiuti tossici a Santa Maria Capua Vetere, perché ritenevo la cosa già vecchia,essendo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luigi Guida detto o drink , già note perché nei provvedimenti notificati a chi era stato indagato nel processo Eco 4 a Santa Maria Capua Vetere su indagini eseguite dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli .  Ma siccome , evidentemente, non  ci si ricorda che ci fu già una battaglia da parte di cittadini  contro i rifiuti dove oggi c’è , come la definisce il collaboratore di giustizia Luigi Guida , una palazzina verde chiamata all’epoca dei fatti Cdr di Santa Maria Capua Vetere. In quel posto fra il 2001 e il 2004, l’attuale sindaco non era con una situazione personale da affrontare  in grado così come anche Don Nicola di essere un perno fondamentale della vita politica amministrativa cittadina ,  furono scaricati nel sottosuolo rifiuti tossici proveniente dal nord: In quel periodo, dopo aver vinto  da parte del centro sinistra una grande campagna elettorale regionale e cittadina , i diessini e la grande coalizioni di governo che sosteneva l’allora  Governatore  Antonio Bassolino e il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Enzo Iodice , con un Giovanni  Campochiaro assessore all’ambiente di Santa Maria Capua Vetere ed udite udite quel galantuono dell’avvocato  Federico Simoncelli assessore all’ambiente alla Regione Campania ,  faceva  anche capolino anche l’ex sindaco Giancarlo Giudicianni per un breve periodo all’interno della giunta municipale di Santa Maria Capua Vetere, e tutti gli assessori comunali che si sono susseguiti , tutti e nessuno escluso tanto  decantarono un progetto quello della costruzione di una Centro derivato dei rifiuti CDR, così si chiamava all’epoca, da una azienda la Fibe e dal gruppo Romiti per fare un salto di qualità dal punto di vista ambientale , perché in quel periodo e dal 2000 al 2004 bisognava dare una risposta a Napoli che era invasa di rifiuti e si pensò di costruirlo in un posto per  “ cumigliare qualche illecito”.  Certamente con questo post non vogliamo colpevolizzare nessuno , anzi quello che affermiamo è custodito negli archivi storici del comune e della Regione Campania, con tanto di comunicati stampa dove le agenzie di comunicazione facevano  a gara per prendersi il loro quantum e scriverlo sul loro quotidiano. Ma, per dirla alla Lubrano, una domanda sorge spontanea . Di Guida che ne sapeva che li sotto vi era rifiuti tossici interrati ? La risposta era una sola, a Santa Maria Capua Vetere, non avendo più un faro politico eccellente , la camorra era entrata in città rovinando sotto l’aspetto sanitario un territorio ed un luogo, comprandosi tutto ciò che gli dava fastidio. Mi ricordo che addirittura scrissi una volta su un quotidiano , ma anche sul mio blog che Santa Maria non era più Capua Vetere , ma di Casal di Principe . Presi un  cazziatone dal direttore del giornale , ma ebbi il coraggio di scriverlo. Avevo visto giusto. Ma  quale era  il  filone politico a cui  si era adagiata per compire il più grande business miliardiario della storia della provincia di Caserta?   Qualcuno afferma che la dicitura “ Lei non poteva non sapere “ non è stata applicata a tutti gli amministratori regionali e cittadini che in quel periodo si erano schierati con il centro sinistra usando anche quella parte della  magistratura regionale che credeva di avere a che fare con persone serie e coscienziose. Molti colletti bianchi dell’epoca giungevano a Santa Maria Capua Vetere  dall’agro aversano in cerca di affari e uno di questi era Nicola Ferraro che con Ecocampania risolveva piaceri a destra e sinistra con lauti ricompense anche a giornalisti e ai giornali. In quel periodo ci fu anche un omicidio eclatante . Molti degli amministratori che si sono susseguiti in città, addirittura per mascherare  la conoscenza dei traffici illeciti, hanno inscenato una protesta nel 2009 contro chi li aveva purificati , chiamandolo camorrista, iniziando, per effetto di quelle dichiarazioni,   quel lento declino politico. Ed adesso? Si vuole far ricadere la responsabilità sanitaria ed ambientale sull’attuale sindaco ?? Tutti corrono ai ripari. Chi chiede lo scavo , chi chiede il registro dei tumori , ma non hanno capito che a Santa Maria Capua Vetere si sono comprati tutto,  calpestando la dignità cittadini, dove gli amministratori attuali e regressi si sono specializzati "nel salto della quaglia"  solo per fare business,  ma a me no.