In data 26.09.13, a seguito di
articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere - Sezione reati contro il patrimonio e la persona e condotte dal
Nucleo Operativo della Compagna Carabinieri di Mondragone, sono stati eseguiti
n. 5 decreti di fermo emessi dal P.M. delegato ( e che dovranno essere
convalidati dal G.I.P. di questo Tribunale ) nei confronti di altrettanti
soggetti, di cui due di nazionalità albanese, indagati per aver costituito
un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine a mano
armata ed estorsioni.
In particolare i soggetti
raggiunti dal provvedimento di fermo sono:
1)
LLESHI Rustem, nato in Albania il 1.02.84;
2)
MARTINO Paolo, nato a San Cipriano d'Aversa (CE) il
18.03.73;
3)
FABOZZI Giuseppe, nato a Caserta il 21.12.1977;
4)
MOLITERNO Mario, nato ad Aversa (CE) il
23.10.1977;
5)
MURRA Ervis, nato in Albania il 29.04.1989.
I
reati contestati sono quelli di cui agli artt. 110, 416 co. 1-2-3, 624 bis, 625
n° 2, 628 co. 3 n° 1-2-3 bis, 629 co. 2, 61 n° 5, 81 c.p. anche il relazione
all'art. 56 c.p.-
I fermati sono gravemente indiziati di una serie di episodi
criminosi, posti in essere anche in concorso con altri soggetti, alcuni dei
quali non ancora individuati, consumati nei confronti di cittadini italiani nel
territorio della Provincia di Caserta. Tra le vittime vari imprenditori
agricoli titolari di aziende zootecniche della medesima provincia.
Nelle loro aziende i malviventi, armati di pistola o fucili,
con lo stesso modus operandi, s'introducevano nottetempo, con il
viso nascosto da passamontagna, e, dopo aver immobilizzato gli operai
presenti, si allontanavano a bordo di trattori ed altri mezzi agricoli. Si
impossessavano, tra l'altro, di telefoni cellulari che sottraevano alle
vittime.
Nei giorni successivi alle
rapine, utilizzando le utenze rubate, si iniziava la trattativa telefonica con
le vittime, alle quali veniva avanzata la richiesta di pagamento di ingenti
somme di denaro per la restituzione dei mezzi rubati. Infatti, sono avvenuti
diversi recuperi di trattori rapinati e abbandonati nelle campagne.
In più occasioni, i militari
dell'Arma hanno anticipato le mosse del gruppo, impedendo che l'estorsione
venisse consumata. Le vittime venivano opportunamente individaute grazie alle
precise indicazioni di uno dei fermati, anche lui imprenditore agricolo
operante nel settore. Anche i luoghi per occultare i trattori e la refurtiva
erano ben selezionati: la banda utilizzava quasi sempre le stradine sterrate
che costeggiano i canali d'irrigazione della zona.
Frequenti erano anche le rapine
ai danni di singoli anche in abitazioni private. Anche in questi casi la banda
non operava a caso. Altri due dei fermati, infatti, avevano il preciso compito
di individuare i soggetti che, o per il lavoro svolto o perché interessati da
eventi particolari, potevano avere la disponibilità di ingenti somme di denaro
o di beni preziosi. Ogni piccolo particolare veniva studiato a tavolino, ma non
sempre tuttavia il gruppo riusciva a portare a compimento l'intento delittuoso.
Infatti, lo scorso 13 settembre è il turno di una coppia di sposi, mentre
partivano dal ristorante, ove si erano svolti la cena e i festeggiamenti in
loro onore, la loro macchina veniva seguita e poi bloccata dal collimando
entrato in azione con pistole e fucili in pugno. Solo un po' di fortuna e
incoscienza hanno evitato ai due sposi il peggio.
Ma la banda non si è fermata. A
distanza di pochissimi giorni si è spostata in un'altra zona. È stato scelto il
territorio del Matese. Ad Alife i Carabinieri hanno registrato il tentativo di
introdursi in un'abitazione per razziarla, nonostante la presenza dei
proprietari. Solo un piccolo disaccordo tra i malviventi ha mandato all'aria il
colpo quando era già iniziato.
Le indagini sono iniziate proprio
per le numerose rapine nelle aziende agricole di tutto il casertano.
Non sempre c'è stata la piena
collaborazione delle vittime, rendendo più difficoltosi gli accertamenti. In
alcuni casi, invece, è stato importante l'aiuto delle parti offese.
Dopo mesi di intensa attività
investigativa, con intercettazioni ambientali e telefoniche, utilizzando anche
nuovissime tecnologie, si è giunti, non senza difficoltà, all'individuazione
dei principali componenti del gruppo criminale, rintracciati anche grazie ai
numerosi servizi di appostamento e al controllo incrociato di dati telefonici.
L'esito delle indagini è stato particolarmente positivo in quanto hanno
consentito di individuare una pericolosissima organizzazione criminale che
aveva creato un grave stato di allarme sia tra gli imprenditori agricoli che
tra la cittadinanza tutta.