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venerdì 21 giugno 2013

Tribunale, assemblea pubblica martedì 25 giugno in sala consiliare Il sindaco: “Bisogna unire le forze, resisteremo fino all’ultima speranza”

L’amministrazione comunale chiama a raccolta tutte le forze politiche, sociali, associative e di categoria per un confronto sulla vicenda dello smembramento del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

In queste ore sono partiti gli inviti per un incontro, fissato per martedì 25 giugno alle ore 19 in sala consiliare, finalizzato a mettere in atto un percorso di protesta e di proposta concreta per scongiurare, in extremis, un colpo ferale all’unitarietà dei processi contro la criminalità organizzata, nonché all’unità della funzione giudiziaria in provincia di Caserta. Gli inviti saranno estesi ai rappresentanti politici comunali, provinciali e regionali, ai parlamentari, agli esponenti della magistratura e dell’avvocatura sammaritane, ai lavoratori della giustizia, alle forze dell’ordine e a tutte le forze sane della città (associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria, studenti).

“Il consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere – spiega il presidente Dario Mattucci – si è già espresso due volte, con atti formali e votati all’unanimità, contro il provvedimento di riordino della geografia giudiziaria, evidenziandone le molte criticità. La nostra amministrazione è stata, fin dal primo momento, al fianco della magistratura e dell’avvocatura, partecipando a manifestazioni di protesta e compiendo passi ufficiali per scongiurare lo smembramento del tribunale sammaritano”.

“Continuare sulla strada indicata dal provvedimento del governo – aggiunge il consigliere Giuseppe Stellato – è segno di una caparbietà svincolata da un qualsivoglia esame concreto della realtà. Si tratta di un progetto che non ha alcuna razionalità e che non risponde a esigenze strutturali e organizzative, non prevedendo tra l’altro nessun aumento di risorse, né migliora, ma anzi peggiora l’efficacia dell’azione giudiziaria”.

“Qui – conclude il sindaco Biagio Di Muro – non si tratta delle mere istanze di un territorio, dettate da ragioni campanilistiche miopi, ma dell’esigenza di garantire un ordinato svolgimento della funzione giudiziaria che, a parere della stragrande maggioranza degli operatori del settore, sarebbe penalizzata fortemente da un provvedimento illogico. Il nostro obiettivo non è tutelare il tribunale di Santa Maria Capua Vetere in quanto tale, ma difendere il diritto di un’intera provincia a una giurisdizione efficace contro delinquenza e criminalità. E su questo non ci fermeremo fino all’ultima speranza”.