“La formazione di una coalizione eterogenea comporta, di per sé, una dialettica più accesa. Tuttavia, all’interno della maggioranza, siamo sempre stati accomunati da obiettivi condivisi, da linee programmatiche concordate, da una ferma volontà di cambiare la città e di impedire il perpetuarsi delle logiche deleterie del passato.
Siamo nel vivo di una campagna elettorale politica, che vede esponenti o riferimenti della nostra stessa coalizione schierati su fronti opposti, e ciò comporta inevitabilmente qualche frizione in più, una minore capacità di interloquire tra le diverse anime della maggioranza.
Senza dubbio un braccio di ferro (da chiunque attuato) per ottenere posizioni preminenti all’interno dell’esecutivo sembrerebbe dettato più da esigenze elettoralistiche e dal bisogno di stabilire rapporti di forza nei confronti del sindaco che da reali e pressanti necessità amministrative. Certo, l’efficienza dell’esecutivo va rivista e potenziata e di questo argomento dobbiamo discutere serenamente nell’ambito della coalizione. Una serenità che, al momento, manca per l’ormai prossima scadenza elettorale, nonché per una politica di veti e diffidenze reciproche.
Non possono, inoltre, essere sottaciute le realizzazioni concrete e gli interventi già avviati da questa amministrazione: l’imminente gara per la riqualificazione del rione Iacp; l’iter avviato per la formazione del nuovo Piano urbanistico, comprendente anche un piano di recupero della piazza I Ottobre antistante l’anfiteatro e l’individuazione di una zona di sviluppo industriale; il progetto per la nuova sede della Protezione civile in via Galatina; la messa in sicurezza di diverse strade cittadine; la riqualificazione dell’Arco di Adriano. Così come non vanno sottaciute le problematiche derivanti dal passato che ci troviamo a dover affrontare: la Stu, il palasport, l’ex macello comunale.
E’ per queste ragioni che ritengo indispensabile – e si tratta di un atto di responsabilità politica – rinviare il confronto interno alla maggioranza sui temi dell’allargamento e della ridefinizione della giunta al termine della campagna elettorale, assicurando che tutti i temi sul tavolo di discussione saranno affrontati in tempi strettissimi. Non mi sembra che un rinvio di due settimane possa essere considerato una tragedia, tanto più che il confronto potrà avvenire in un clima scevro dai condizionamenti della campagna elettorale. Se qualcuno ritiene, invece, di dover forzare la mano dovrà assumersene la responsabilità davanti agli elettori”.