VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

giovedì 14 febbraio 2013

MIR SAMORI' - LA RICETTA DEL CONSIGLIERE NAPPI SEGUACE DI CALDORO

Sergio Nappi, consigliere regionale del gruppo federato Caldoro e candidato capolista del Mir alla Camera nella circoscrizione Campania 2 espone il programma elettorale e le ragioni della sua candidatura.


Come mai ha scelto di candidarsi nelle liste del Mir?

“Ho accettato da subito la sfida che mi ha proposto Gianpiero Samorì perché ho sempre ritenuto che la legislatura che si sta chiudendo ha visto protagonisti alle Camere parlamenti che non hanno alcun legame con il territorio e nessuna conoscenza dei problemi. I Moderati in Rivoluzione, invece, hanno scelto di proporsi agli elettori con un movimento politico che propone nuove idee e nuovi uomini. Nessun ex parlamentare in lista, ma amministratori, piccoli imprenditori e professionisti. Questo è la forza di un progetto che dopo il 25 febbraio si candida ad essere la casa dei moderati italiani”.

Allora porterà anche il progetto in Consiglio regionale?

“Sinceramente ho l’ambizione di rappresentare il Mir alla Camera dei Deputati. La mia campagna elettorale sta procedendo con impegno e determinazione in tutta la circoscrizione elettorale di Campania 2 con l’obiettivo di centrare il risultato. Devo dire che siamo confortati dai dati dei sondaggi riservati a nostra disposizione. In Consiglio regionale il Mir sarà rappresentato dal consigliere provinciale Franco Lo Conte, che in quanto primo die non eletti mi subentrerà nell’Aula del Centro Direzionale di Napoli. Questo ci consentirà di creare una filiera istituzionale e politica sul territorio della provincia di Avellino e non solo. Ma ho anche una idea per il futuro che vorrò condividere subito dopo il voto con Samorì e il presidente della Regione, Stefano Caldoro. Trasformare il Mir, in Moderati Italiani Riformisti”.

Ha le idee chiare?

“Voglio portare avanti il progetto di Caldoro che Samorì, costruendo le liste in tutto il Paese, ha anticipato. Oggi in Italia i moderati sono in rivoluzione perché sono sfiduciati e arrabbiati. Chiedono di essere rappresentati diversamente rispetto al quadro attuale. Noi moderati siamo arrabbiati al pari di coloro che guardano alla proposta politica di Beppe Grillo, con una differenza sostanziale. Non ci fermiamo alla denuncia di quello che non va limitandoci ad urlare. Siamo dotati di una piattaforma programmatica che ci caratterizza per una visione riformista che le accennavo in precedenza”.

Ci spieghi alcuni punti?

Il nostro programma punta innanzitutto alla crescita economica del Paese, attraverso l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, la progressiva riduzione delle quote Irpef e della pressione fiscale sulle imprese incentivando quelle che assumono. Le risorse economiche per rendere possibile quanto appena detto possono essere reperibili attraverso il prelievo delle riserve auree della Banca d’Italia, tassando i grandi patrimoni e introducendo la patrimoniale su tutti quelli che superano i 10 milioni di euro.

Accanto a questo, la sburocratizzazione e la semplificazione sono dei punti fondamentali del nostro programma. Le imprese non investono più in Italia perché i tempi che passano dall’idea progettuale alla realizzazione ammontano a cinque anni, mentre nel resto d’Europa ci vogliono 6 mesi.

Sui temi dei diritti civile ci teniamo a sottolineare che non siamo contro alle coppie di fatto e quindi neanche a quelli omosessuali, però non siamo ancora convinti dei matrimoni e delle adozioni per coppie dello stesso sesso. Siamo contro la liberalizzazione delle droghe leggere e favorevoli alla regolamentazione della prostituzione con la riapertura delle “case” chiuse della “legge Merlin”. Sul nucleare nutriamo qualche preoccupazione, per questo siamo convinti che sia necessario un approfondimento allargato alla ricerca, per costruire un “brain-trust” composto da scienziati e persone qualificate che possono preparare una proposta unanime, che sia in grado di far decidere senza la paura di conseguenze ambientali”.

In conclusione quale messaggio rivolge agli elettori?

“Andate al voto. La democrazia partecipativa si esprime recandosi alle urne. La prossima legislatura sarà fondamentale per ridare speranza e fiducia alle imprese e famiglie italiane dopo gli ultimi quattordici mesi di Governo Monti caratterizzati da nuove tasse. Per quanto mi riguarda chiedo agli elettori di sostenermi per l’impegno e per la passione che ho sempre dimostrato in ogni incarico ricoperto”.