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martedì 27 novembre 2012

AMBIENTE CASERTA - GISEC: DALLA FIT-CISL ACCUSE STRUMENTALI E INCOMPRENSIBILI



La Gisec SpA, in riferimento alla manifestazione di protesta effettuata stamani davanti la sede della Provincia di Caserta da un piccolo gruppo di lavoratori dello Stir di Santa Maria Capua Vetere appartenenti al sindacato Fit-Cisl, intende fare alcune doverose precisazioni.

Per quanto riguarda la questione inerente le rivendicazioni della Fit-Cisl in merito all’aumento delle indennità accessorie e al conferimento del cosiddetto “Parametro A”, così come già spiegato nel recente passato, è importante ricordare che nel 2011 c’è stato un accordo con le segreterie regionali dei sindacati (e quindi anche della Cisl) in base al quale i lavoratori dello Stir sono passati da un contratto collettivo che li inquadrava quali metalmeccanici a un contratto Fise-Assoambiente, a seguito di una verifica dei diversi profili professionali. Il contratto collettivo nazionale del settore ambiente prevede che non è cumulabile l’anzianità di servizio dei lavoratori che prima fruivano di un altro contratto collettivo. Per ottenere un aumento dell’indennità accessoria (circa 100 euro mensili) e quindi il “Parametro A” occorrono 5 anni di anzianità, ma nel settore ambiente e non in altri. La Gisec SpA, quindi, si è attenuta ad operare seguendo il dettato normativo e rispettando il contratto nazionale. Inoltre, a seguito dei provvedimenti conseguenti alla spending review, il Governo ha invitato gli enti pubblici e le società partecipate ad attenersi a parametri particolarmente rigidi nella gestione delle risorse, evitando un aumento del costo del lavoro. Di conseguenza, le indennità accessorie devono rimanere ferme ai livelli del 2011. Per tali motivi, è molto difficile comprendere le ragioni alla base della protesta, dal momento che non siamo di fronte a nessun tipo di taglio ma semplicemente alla conservazione delle indennità accessorie ai livelli dell’anno scorso. La Gisec Spa, quindi, ribadisce di aver agito nella piena osservanza della legge e degli accordi sottoscritti a livello nazionale e regionale, confermando la difficoltà a capire le reali ragioni alla base di una protesta singolare e poco opportuna.

Del tutto strumentali e prive di fondamento, poi, appaiono le critiche relative ai presunti “sprechi” nel portare i rifiuti nel Beneventano. Con la Provincia di Benevento è stato siglato un ottimo accordo, che consente di conferire 250 tonnellate al giorno di rifiuti presso lo Stir di Casalduni. Tale operazione viene effettuata per preservare la discarica “Maruzzella” di San Tammaro che, ricordiamolo, va utilizzata solo per conferirvi i rifiuti attualmente abbancati nel sito di Ferrandelle. Opera, quella dello svuotamento di Ferrandelle, che contribuisce ad un’importante azione di tutela ambientale, che, prima dell’intervento di Gisec, nessuno aveva finora mai svolto.

Infine, per quanto concerne l’impianto di compostaggio di San Tammaro, va precisato che esso ad oggi non è stato ancora attivato per chiare responsabilità della Regione Campania, che attualmente è il soggetto titolare di tale struttura. Gisec ha più volte sollecitato affinché l’impianto venga messo al servizio del ciclo integrato dei rifiuti della provincia di Caserta e quindi immediatamente utilizzato.