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lunedì 15 ottobre 2012

CONVEGNO A CASERTA DELL'UNCAT - UN TRIPUDIO CON I TECNICI DEL DIRITTO TRIBUTARIO - TUTTI E NESSUNO ESCLUSO CHIEDONO EQUILIBRIO E RIEDUCAZIONE

All’interno della magnifica cornice disegnata dalle sale dell’istituto di pubblica istruzione di Caserta, i massimi esperti del settore tributario si sono incontrati per un’intera giornata per discutere di tasse, argomento di scottante attualità, e sistema globale. Un dibattito a 360 gradi, fortemente voluta dal presidente dalla camera degli avvocati tributaristi della provincia, Lucio Rossi, sull’interazione fra contributi, cittadini, sistema economico e giudiziario ai tempi della globalizzazione e sotto la scure di una crisi che va avanti ormai da troppo tempo. Il rischio di vedere il tributo come maggiore aggravio ad una situazione precaria e non come fonte di sostentamento di uno Stato che garantisca i servizi ai suoi cittadini è alto e per questo “Un ordinamento tributario ben costruito deve basarsi su due principi: equilibrio e applicazione delle regole”, ha sostenuto l’ex ministro dei governi Dini e Prodi, Augusto Fantozzi, nella sua relazione. Un resoconto che ha ottenuto il consenso quasi unanime dei presenti, in particolar modo del parlamentare casertano Stefano Graziano, che dalla prima fila ha seguito l’intero congresso “Oltre l’applicazione delle regole e l’equilibrio su cui un sistema tributario deve necessariamente basarsi, ci sono altri quattro aspetti – ha sostenuto Graziano – su cui bisogna insistere: aumento dei controlli, semplificazione del sistema, abbassamento delle imposte e tutela del consumatore”. Quattro tasselli che, secondo il parlamentare pd, rafforzerebbero l’idea di un fisco ‘amico’ e inciderebbero positivamente sulla costruzione di una cultura della legalità ancora largamente disattesa. Che i controlli reali siano pochi lo ha sostenuto Raffaello Lupi, vulcanico professore di diritto tributario alla facoltà di giurisprudenza di Tor Vergata “La grossa evasione è nel piccolo. Quello del governo Monti è solamente uno show, una politica che si basa sull’effetto mediatico – ha sostenuto a margine del congresso Lupi – purtroppo decenni di lassismo fiscale hanno fatto sì che gli organi di controllo perdessero il controllo del territorio e puntare sui grandi evasori non è la politica migliore, anche perché molto spesso quelli che vogliamo chiamare grandi evasori sono esercenti di piccole dimensioni, più difficili da sottoporre a controllo. In questo senso giusta la scelta di aumentare l’iva, poiché è una tassa che intercetta tutti i cittadini e non solo i soliti noti ossia i dipendenti”. Norme troppo stringenti, oltre ad avere un effetto depressivo su di un’economia in ginocchio, potrebbe avere ricadute pesanti anche su altri organi dello Stato. “Abbassare il livello di evasione dopo il quale scatta il giudizio penale può creare appesantimenti negli uffici giudiziari non indifferenti – ha raccontato Antonella Cantiello, sostituto procuratore del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – e questo rappresenterebbe l’ennesima tegola sul capo di procure come la nostra impegnatissime su fronti caldi, come la criminalità organizzata, e in cronica insufficienza d’organico”.

Alessandro Dorelli