Anche lo Statuto dei lavoratori, all'articolo 10, tutela il diritto allo studio, segno della coscienza del legislatore del fatto che non tutti possono dedicarsi unicamente alla frequenza di un corso di studi. La Legge 508/1999 di riforma dei Conservatori di musica e delle Accademie, ha elevato tali Istituzioni al livello universitario. Come per tutte le riforme intervenute nelle università italiane, i maggiori problemi hanno interessato l'armonizzazione della disciplina e dell'offerta formativa del nuovo ordinamento con il vecchio. Ciò ha giustamente comportato e comporta la compresenza di queste due categorie di percorsi di studio fino ad esaurimento del vecchio ordinamento. Il candidato casertano è forse meno studente degli studenti? In regola con il pagamento delle tasse al momento dell'iscrizione agli esami, nel chiuso della sua cameretta ha passato ore a solfeggiare al muro o a fare serenate allo specchio... Non è stato forse studente? No. È stato solo un studente interno di cui il conservatorio di Avellino e la Provincia di Caserta sembrano essersi dimenticati. Per comprendere la portata del problema, si pensi ad uno studente che abita in provincia Caserta che per problemi di collegamento con la città di Avellino ed esigenze di altri studi è impossibilitato a rispettare la frequenza dei corsi. Durante la vigenza del vecchio ordinamento, limpedimento era risolto dalla possibilità di sostenere l'esame da privatista. Attualmente, per lo studente "di provincia" l'alternativa è secca: lasciare la provincia per andare altrove, cambiare lavoro nella fortunata ipotesi che ne abbia uno ,iscriversi al nuovo ordinamento se ne possiede i requisiti, oppure abbandonare l'idea di diplomarsi. In tutti i casi la questione riguarda la possibilità di scegliere, concessa agli giovani casertani studenti interni del vecchio ordinamento. La soluzione potrebbe forse passare per una decisione da parte delle Istituzioni, che chiarisca il futuro di quanti hanno usufruito fino ad ora delle possibilità del vecchio ordinamento, ma che ora si trovano in una strada sbarrata per la continuazione dei corso presso la Sede di Caserta del consevatorio di Avellino che come annunciato dal prossimo anno invece di arricchire l'offerta formativa e costruire i presupposti per una formazione musicale di alto p.rofilo stabile ed adeguata alle legittime aspirazioni dei casertani, rha rinunciato a qualsiasi cronreta proposta interistitizionale affidando il tema all solo buona volontà dei genitori! A proposito di Conservatori che, riforma o meno, alla Provincia di Caserta si rimbocchino le maniche Il Conservatorio si ha da fare
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lunedì 20 agosto 2012
CASERTA / INTERVENTO DEL CONSIGLIERE ANTONIO DE CRESCENZO SUGLI ESODATI DEL CONSERVATORIO
Anche lo Statuto dei lavoratori, all'articolo 10, tutela il diritto allo studio, segno della coscienza del legislatore del fatto che non tutti possono dedicarsi unicamente alla frequenza di un corso di studi. La Legge 508/1999 di riforma dei Conservatori di musica e delle Accademie, ha elevato tali Istituzioni al livello universitario. Come per tutte le riforme intervenute nelle università italiane, i maggiori problemi hanno interessato l'armonizzazione della disciplina e dell'offerta formativa del nuovo ordinamento con il vecchio. Ciò ha giustamente comportato e comporta la compresenza di queste due categorie di percorsi di studio fino ad esaurimento del vecchio ordinamento. Il candidato casertano è forse meno studente degli studenti? In regola con il pagamento delle tasse al momento dell'iscrizione agli esami, nel chiuso della sua cameretta ha passato ore a solfeggiare al muro o a fare serenate allo specchio... Non è stato forse studente? No. È stato solo un studente interno di cui il conservatorio di Avellino e la Provincia di Caserta sembrano essersi dimenticati. Per comprendere la portata del problema, si pensi ad uno studente che abita in provincia Caserta che per problemi di collegamento con la città di Avellino ed esigenze di altri studi è impossibilitato a rispettare la frequenza dei corsi. Durante la vigenza del vecchio ordinamento, limpedimento era risolto dalla possibilità di sostenere l'esame da privatista. Attualmente, per lo studente "di provincia" l'alternativa è secca: lasciare la provincia per andare altrove, cambiare lavoro nella fortunata ipotesi che ne abbia uno ,iscriversi al nuovo ordinamento se ne possiede i requisiti, oppure abbandonare l'idea di diplomarsi. In tutti i casi la questione riguarda la possibilità di scegliere, concessa agli giovani casertani studenti interni del vecchio ordinamento. La soluzione potrebbe forse passare per una decisione da parte delle Istituzioni, che chiarisca il futuro di quanti hanno usufruito fino ad ora delle possibilità del vecchio ordinamento, ma che ora si trovano in una strada sbarrata per la continuazione dei corso presso la Sede di Caserta del consevatorio di Avellino che come annunciato dal prossimo anno invece di arricchire l'offerta formativa e costruire i presupposti per una formazione musicale di alto p.rofilo stabile ed adeguata alle legittime aspirazioni dei casertani, rha rinunciato a qualsiasi cronreta proposta interistitizionale affidando il tema all solo buona volontà dei genitori! A proposito di Conservatori che, riforma o meno, alla Provincia di Caserta si rimbocchino le maniche Il Conservatorio si ha da fare