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venerdì 15 giugno 2012

SERGIO TANZARELLA E DON ANTONIO MANGANIELLO " SANTA MARIA CV HA BISOGNO DI BURATTINI E NON DI UOMINI LIBERI"

A Santa Maria Capua Vetere l’Amministrazione comunale ha bisogno di burattini e non di uomini liberi. Ciò è dimostrato a sufficienza dalla rimozione di Mario Tudisco come Assessore alla Cultura, un compito svolto in poco meno di un anno con straordinario impegno e dedizione, come riconosciuto da tutte le forze politiche sane di maggioranza e di opposizione all’interno del consiglio comunale e soprattutto dai cittadini di Santa Maria Capua Vetere. E’ stato un anno eccezionale per la città: un susseguirsi di concerti, conferenze, dibattiti, presentazioni di libri, iniziative a favore dei bambini delle scuole elementari … il tutto realizzato con i pochissimi fondi affidati all’assessorato e addirittura spesso senza alcun costo per le casse comunali grazie alla disponibilità di tanti musicisti, artisti e intellettuali che gratuitamente hanno offerto il proprio contributo per amicizia e stima nei confronti di Mario Tudisco. Sappiamo bene che per alcune premiazioni è stato lo stesso Assessore a comprare con i suoi soldi targhe e premi e a prodigarsi personalmente per la riuscita di ogni manifestazione. In altre occasioni non avendo finanziamenti si è rivolto a commercianti e privati che non hanno fatto mancare il proprio convinto sostegno. Le ragioni del suo allontanamento sono quindi da ricercare in altri ambiti più delicati e quindi più pericolosi. L’idea dell’Assessore di sostenere la mappatura archeologica della Città, di promuoverne la valorizzazione, di intervenire sul caso dei recenti ritrovamenti archeologici di via Madonna delle Grazie hanno sicuramente allarmato alcuni affaristi e palazzinari locali e i loro rappresentanti nell’Amministrazione comunale. La divaricazione fra questi e l’Assessore Mario Tudisco appare quindi nella sua crudezza. Si tratta di due concezioni di città che non possono convivere. Per Tudisco la città ha ancora la speranza di attingere all’immenso patrimonio culturale sotterraneo sopravvissuto a decenni di incuria, di abusivismi, di cementificazioni incontrollate ricordandosi semplicemente della presenza dell’antica città di Capua, una presenza forse, nonostante il saccheggio edilizio, ancora in grado di produrre ricchezza e posti di lavoro. Per i suoi persecutori, arroganti e spietati, Santa Maria Capua Vetere è una città qualsiasi dove costruire impuniti 430 nuovi appartamenti, abbattere case d’epoca per tirare su palazzoni, continuare a realizzare gli affari comuni a tutti gli speculatori. Si tratta quindi di due concezioni antitetiche non solo di città, ma anche della politica. Per gli uni essa è ancora la cura di affari privati attraverso la occupazione della rappresentanza pubblica intesa come gestione di interessi personali e di gruppi economici, per persone come Mario Tudisco la politica è il luogo del servizio sociale, aperto alla collaborazione disinteressata di tutti e per il bene di tutti.

L’allontanamento di Mario Tudisco deve essere, quindi, denunciato per ciò che è: un atto indegno e inumano, compiuto nei confronti di un uomo libero e onesto che, nonostante problemi di salute, non ha mai fatto mancare il proprio impegno, disinteressato e intelligente, nei confronti della Città. Chi ha compiuto quell’atto, chi lo ha segretamente ispirato, e chi furbescamente lo giustifica deve essere oggi segnalato da noi al ludibrio dei cittadini.



Sergio Tanzarella – Don Aniello Manganiello