Chi – come me – ha avuto la fortuna di assistere ieri sera al programma su TV Luna2 sul caso Catabulum, sarà rimasto scioccato dalle precise affermazioni della Dottoressa Maria Luisa Nava che oggi dirige il Museo di Capua ma che in precedenza ha operato per alcuni anni nella Città di Santa Maria Capua Vetere. In particolare, la funzionaria della Soprintendenza ha svelato i retroscena di quello ignobile alveare nei pressi di Piazza Padre Pio nell’Antica Capua: originariamente, infatti, a causa di alcuni preziosi ritrovamenti doveva l’area in questione divenire un parco archeologico a cielo aperto. Tanto è vero che esisteva anche un progetto regionale caldeggiato dall’allora Assessore regionale Di Lello. E, invece, al posto di quel bene dell’umanità sono stati costruiti appartamenti invivibili. E le stesse preesistenze archeologiche sono state interrate e diventate inaccessibili ai turisti e agli studiosi nonostante un protocollo di intesa mediante il quale si sarebbe potuto accedere all’importante Sito. Tutto questo accadeva non nella notte dei tempi, bensì otto – nove anni fa nel disinteresse della Pubblica Opinione e con la complicità evidente degli amministratori dell’epoca.
Quando ho avuto l’alto onore di diventare Assessore comunale con deleghe alla Cultura e alla Promozione Turistica, subito mi sono reso conto che il caso inquietante di Piazza Padre Pio era solo la punta di un vero e proprio iceberg sommerso che riguardava tantissime emergenze archeologiche di una Città che ha pochi paragoni al Mondo. Da qui, la mia iniziativa di coinvolgere la Soprintendenza competente per Territorio al fine di creare una Carta Archeologica, ossia una Mappa dei Siti Pubblici e Privati presenti nel perimetro cittadino. E questo è stato un mio “ errore “ gravissimo: dovevo immaginare che i palazzinari e gli affaristi senza scrupoli e le loro rappresentanze consiliari si sarebbero spaventati: una Mappa dei Siti cittadini avrebbe svelato gli intrallazzi del passato e, al tempo stesso, sarebbe diventata un argine per le speculazioni future. Il secondo mio grave “ errore “ è stato quello di insistere sulla vicenda nota del Catabulum che ha in se tutte le contraddizioni e tutte le mire di questa amministrazione in carica. Il “ Partito del Cemento “, infatti, si è allarmato ancora di più nei confronti di un Assessore che non faceva sconti a nessuno! E, di conseguenza, si è preoccupato non poco anche il comitato di affari di cui è socio di maggioranza la Camorra S.p.a. …
Mario Tudisco