Oramai le concessioni edilizie per il cemento selvaggio non si contano più a Santa Maria Capua Vetere . A incrementare il portafogli sono sempre le imprese dell’agro aversano . E’ il caso di una concessione per 40 appartamenti in n via Roma nei pressi di Via Tari in un vecchio palazzo del novecento dove addirittura costruiranno deturpando l’ambiente cancellando un parte di un giardino. Ma la cosa più strana che queste imprese hanno anche come riferimento alcuni professionisti della città di Santa Maria Capua Vetere a discapito di altre imprese della città che con altri professionisti cercano di trovare soluzione architettoniche per dare lustro ad un territorio che per alcuni è malandato , ma per altri potrebbe rifiorire con accorgimenti edilizi. Insomma la concessione edilizia firmata per la costruzione di 40 appartamenti è un pugno nella pancia di una città che aspetta anche una riqualificazione di un territorio che molto tarda a venire. Ma chi compererà questi appartamenti in città? Non certo i sammaritani o addirittura forestieri perché sono già scappati altrove . Le imprese dell’agro aversano hanno trovato un vero e proprio pozzo di San patrizio che con professionisti della zona invadono il territorio molto spesso chiacchierato . E’ il caso di intervenire poiché il cemento selvaggio si potrebbe allargare ancor di più . Per adesso abbiamo soltanto accertato che vi sono costruzioni in atto in pieno centro storico, ma potrebbero fiore come margheritine su un prato dove tutti innaffiano con “acqua” che proviene da altri “acquedotti” e certamente non é potabile. E’ Il cemento selvaggio si sa è una scura che molto spesso lascia segni devastatrici sul luogo in cui si svolge tale attività . peccato che Santa Maria Capua Vetere è mangiata da personaggi poco chiari e che cercano di portare acqua al loro mulino che non è il loro.
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