In merito ad alcune affermazioni rese alla stampa dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel nella giornata di domenica 22 aprile, Gisec ritiene doveroso fare alcune precisazioni. Innanzitutto, va detto che l’obbligo normativo prevede il subentro della società Gisec S.p.A. nel servizio di raccolta rifiuti a partire dall’ 1 gennaio 2013. Nonostante ciò, per senso di responsabilità, viste le difficoltà di carattere finanziario in cui versa il Consorzio Unico di Bacino (CUB) Napoli-Caserta, Gisec ha proposto un modello del servizio di raccolta basato sulla suddivisione del territorio della provincia di Caserta in 5 ambiti, avviando un’interlocuzione con tutti i Comuni a partire dal novembre 2011, ovvero da quando il Consorzio Unico di Bacino ha iniziato a rappresentare i suoi evidenti problemi di ordine economico. Al momento, per i Comuni aderire a tale modello proposto è facoltativo, proprio perché la legge prescrive che fino al prossimo 31 dicembre la responsabilità del servizio di raccolta dei rifiuti è in capo proprio alle amministrazioni comunali. Inoltre, questa proposta non incide in nessun modo sui contratti in essere con soggetti terzi. Va precisato con decisione che le risorse economiche per attuare il modello proposto da Gisec sono esclusivamente quelle derivanti dai proventi Tarsu-Tia, che sino al 31 dicembre prossimo vengono introitati dalle amministrazioni comunali, con l’obbligo di riversamento nei confronti della Provincia della sola quota afferente l’impiantistica. Non si capisce, quindi, di quali oneri dovrebbe farsi carico la Gisec e, quindi, la Provincia. Sempre a proposito del versamento di questa quota relativa esclusivamente alla gestione dell’impiantistica, poi, va sottolineato come, in riferimento ai soli esercizi finanziari 2010 e 2011, a fronte di una previsione di entrata di 98 milioni di euro, sono stati registrati incassi materiali di soli 24 milioni.