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martedì 6 dicembre 2011

SPARTACUS DEL TERZO MILLENNIO- LA VIAN CHE DOVEVA GESTIRE UN CENTRO COMMERCIALE AVEVA RAPPORTI PROFESSIONALE ANCHE CON SOCIETÀ CHE AVEVA SEDE A SANTA MARIA CAPUA VETERE. IL GIP EGLE PILLA FIRmA 1164 PAGINE DELL'ORDINANZA.



Marito e moglie erano prestanomi della Vian , si perché Caterina Corvino coinvolte nell’operazione era il riferimento amministrativo della società mentre Nicola Di Caterino marito della Corvino controllavano la scalata del nuovo centro commerciale “ Il principe “ : per questi motivi si erano trasferiti fuori regione nel,la città capitolina dove sfruttavano le conoscenze dell’onorevole Nicola Cosentino con alcuni funzionari dell’Unicredit di Roma dove attingevano finanziamenti senza che nessuino ne sapesse niente. Ma anche i funzionari dell’unicredit di Roma sono finiti nell’occhio del ciclone con Cristofaro Zara che aiutava coloro che venivano a nome del’onorevole . Lei riferimento amministrativo , il marito ingegnere anche presso il comune di Casal di Principe avevano fatto in modo di chiudere il cerchio per la costruzione del nuovo centro commerciale . Pensate l’Unicredit dava soldi ai casalesi , ma non ha mai concesso un piccolo scoperto ad impiegati in affanno e con un solo stipendio . Una sorta di lobbie . Già la lobbie che esisteva anche fra società. Non a caso infatti la Vian nel 2009 ha avuto a che fare con una società che ha sede in Santa Maria Capua Vetere nel nuovo parco Urbano stilando un contratto per la costruzione di beni immobili per più di 30 milioni di euro. Ma allora una domanda sorge spontanea la Vian era un biglietto da visita per tutti quelli che desideravano avere a che fare con Casale e viceversa. Quindi i movimenti che si facevano a santa Maria Capua Vetere nel campo del c emento negli anni passati erano legati tutti ad imprenditori di casale con il patentino di Nicola Cosentino .

Mille centosessanta quattro pagine quasi duemila per svelare la prima grande mela della camorra della politica che aveva a che fare con gli imprenditori . Io sono convinto che siamo soltanto agli inizi , perché il rullo è partito da a Casal di Principe con 73 indagati , ma va andrà a toccare altri centri della provincia dove per la verità la squadra dei magistrati napoletani della Dda di Napoli con a capo Federico Cafiero De Raho, hanno già subodorato.