A Santa Maria Capua Vetere è un po di tempo che fra i consiglieri comunali si giochi a nascondino sulle problematiche e questioni cittadine. Non a caso, proprio per questo “scarica barile”, si tende oramai a isolare le associazione che sono rimaste le uniche a controbattere un sistema clientelare. Una battaglia intrapresa quattro anni fa quando si è avuto il sentore che in citta’ gli affari della criminalità organizzata prendevano piede e dove consiglieri comunali che oggi si trovano inermi a a cercare di capire qualcosa visto che sono imbambolati da provvedimenti che guarda caso sono stati adottati dal Commissario di governo sulla scia di personaggi politici che fino a qualche mese fa si trovavano ad essere incontrastati. Addirittura si è cercato con strumenti amministrativi quale l’autotutela di dare fumo negli occhi a chi aspettava risposte, ma visto che si è scoperto che la vicenda della costruzione degli appartamenti nell’ex tabacchificio era una questione privata , ma allora è lecito pensare che per la salvaguardia del territorio l’amministrazione comunale se sono stati accertati episodi di criminalità organizzata chiedere anche in camera caritas, la posizione alla prefettura di alcune società e ditte individuale che lavorano in citta’ . D’altronde anche i consiglieri della passata stagione amministrativa non si sbottonano ne tanto meno prendono una posizione valida affinchè sin capisca da che parte stanno . e non possono trincerarsi dietro “ sono operazione che Santa Maria Capua Vetere non riguardano “ . I fratelli Mastrominico coinvolti nell’operazione del sindaco di Villa Literno hanno avuto revocato l’appalto non perché le operazioni poste in essere riguardavano la città , ma perché nel contesto la prefettura ha concesso la misura interdittiva.