“Le dichiarazioni dell’ex primo cittadino Giancarlo Giudicianni lasciano sinceramente di stucco, dal momento che è stato amministratore di Santa Maria Capua Vetere e che la sua eredità non è di quelle di cui ci si può vantare così allegramente. E, mio malgrado, giacché questo tipo di confronto polemico e sterile non mi piace, sono costretto a fornire alcune precisazioni e a correggere alcune affermazioni non vere”. E’ la reazione del sindaco Biagio Di Muro al comunicato stampa del suo predecessore a proposito dell’attuale maggioranza.
“Giudicianni – aggiunge Di Muro – sostiene di aver lasciato la città pulita e dimentica di ammettere i tanti punti oscuri relativi alla ditta che gestiva la raccolta dei rifiuti: l’eventuale aumento della Tarsu sarà da addebitare esclusivamente alle modalità di affidamento del servizio da parte della vecchia amministrazione. Giudicianni sembra imputare alla giunta comunale i comportamenti illeciti denunciati da un noto programma televisivo nazionale e messi in atto da operatori dell’ospedale Melorio, che (vorrei ricordare al mio predecessore) non è un ufficio municipale. Giudicianni si vanta di aver lasciato una città che era ‘divenuta il fulcro di un insieme di iniziative artistiche e culturali’ delle quali, in verità, non riesco a ravvisare traccia e delle quali nessun sammaritano conserva memoria. Giudicianni dichiara addirittura che il Comune avrebbe difficoltà a pagare i dipendenti, affermazione che non solo non è vera ma che sfiora l’irresponsabilità”.
Quest’ultima circostanza è confermata anche dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Antonio Scirocco: “Voglio rassicurare l’amico Giudicianni sul fatto che le casse municipali sono floride e che non sussiste alcuna difficoltà nel pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali”.
“Non meritano alcun commento – riprende Di Muro – le accuse di inerzia a tutti gli organi istituzionali, dal consiglio comunale alla giunta, mentre una precisazione ritengo sia doverosa a proposito del cosiddetto ‘dimurismo’ di cui, secondo Giudicianni, dovremmo vergognarci: non è forse Giudicianni quel sindaco che fu eletto con i voti determinanti di un’alleanza sostenuta da mio padre? E non è forse Giudicianni lo stesso sindaco che è stato punito dagli elettori per il suo evidente fallimento? Se avesse davvero messo in atto tutto quello di cui si riempie la bocca oggi, non penso che sarebbe stato messo alla porta dal suo stesso partito (o forse dovrei dire ‘dai suoi stessi partiti’) e dai sammaritani, i quali hanno invece scelto un nuovo sindaco e un nuovo modo, pulito e trasparente, di gestire la cosa pubblica. Del resto, la sua eredità è tale che, di alcune vicende, si stanno già occupando le autorità competenti e che su alcune procedure la nuova amministrazione nutre dubbi talmente forti da dover valutare l’opportunità di interessarne organi terzi. Giudicianni, dopo aver perso il treno, evidentemente ha perso anche la memoria”.