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mercoledì 5 ottobre 2011

IL PENTITO RAFFAELE PICCOLO PARLA E LA DDA DI NAPOLI ESEGUE ARRESTI AD ANCONA CON I CARABINIERI DI CASERTA

1. Nella mattinata del 5 ottobre 2011, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, in collaborazione con il Nucleo Investigativo CC di Ancona, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di cinque soggetti ritenuti responsabili di “associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti”, con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della collaborazione di PICCOLO Raffaele, già elemento di spicco del clan “dei casalesi” – gruppo Schiavone, ora collaboratore di giustizia.

2. I provvedimenti traggono origine da un’attività d’indagine basata su approfonditi riscontri alle dichiarazioni rese dal citato PICCOLO e da alcuni suoi familiari che hanno seguito la sua scelta collaborativa, ossia la madre, la moglie, due sorelle ed un cognato.

PICCOLO Raffaele, tratto in arresto nel maggio 2009 poiché coinvolto nell’efferata epurazione interna al gruppo Schiavone decisa dal primogenito di Sandokan, SCHIAVONE Nicola, all’epoca reggente di quella fazione, ed attuata con la brutale eliminazione di tre affiliati (PAPA Giovanbattista - BUONANNO Francesco e MINUTOLO Modestino) ritenuti non più affidabili, con le sue dichiarazioni ha permesso di far luce su numerosi eventi delittuosi commessi dal gruppo criminale d’appartenenza. Tra essi, vi è anche un traffico di cocaina, avallato dallo stesso PICCOLO e condotto dai familiari della moglie, originari del Napoletano ma residenti ad Osimo (AN).

3. Nello specifico, è stato accertato che il PICCOLO, con l’ausilio della consorte, sin dal 2007 ha promosso tale illecita attività intercedendo tra DEL BUONO Salvatore (fratello della moglie), che aveva necessità di rifornirsi di cocaina per gestirne lo spaccio in Osimo, e VASSALLO Vincenzo, titolare del ristorante “O’ mericano” ubicato a Trentola Ducenta (CE), nei pressi dell’abitazione ove risiedeva il PICCOLO. Grazie all’intervento del PICCOLO, il VASSALLO si rese disponibile a cedere la cocaina a DEL BUONO a 35/40 Euro al grammo.

VASSALLO VINCENZO
Lo stupefacente veniva trasportato da Trentola Ducenta ad Osimo, occultato all’interno di confezioni di mozzarella o di pane, da D’URSO Angelo, già arrestato e condannato per favoreggiamento personale nell’ambito delle indagini sul triplice omicidio per aver contribuito a distruggere i filmati delle telecamere che documentavano la riunione svoltasi all’interno del bar ‘De Colores’ di Trentola Ducenta, da lui gestito, tra esponenti del clan “dei casalesi” e le vittime designate.

All’interno della sua abitazione ad Osimo, DEL BUONO Salvatore aveva organizzato una vera e propria “centrale di spaccio”, avvalendosi della collaborazione di sua moglie VERDE Rosa, che provvedeva a confezionare le dosi, e di suo fratello DEL BUONO Ciro.

CAVALIERE Filomena, madre di PICCOLO Raffaele, e sua figlia Giuseppina, che stavano scontando, all’interno dell’abitazione dei coniugi DEL BUONO – VERDE, una condanna agli arresti domiciliari per detenzione illegale di una pistola, hanno assistito personalmente a tale smercio di droga ed alle condizioni di degrado morale in cui i suddetti vivevano; fondamentali al riguardo sono state le loro dichiarazioni.

4. I soggetti destinatari della misura, accusati a vario titolo di aver organizzato e promosso una struttura stabile dedita alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l’avallo del clan “dei casalesi”, sono i seguenti:

- VASSALLO Vincenzo alias “o’ mericano”, cl.’60 di Trentola Ducenta (CE);

- D’URSO Angelo alias “o’ puffo”, cl.’74 anni di Casandrino (NA);

- DEL BUONO Salvatore cl.’79, cognato di PICCOLO Raffaele sposato con DEL BUONO Patrizia;

- DEL BUONO Ciro cl.’72, fratello di Salvatore e Patrizia;

- VERDE Rosa cl.’80, moglie di DEL BUONO Salvatore.