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giovedì 6 ottobre 2011

CASO MERIDITH, LASCIA STRASCICHI ANCHE NELLA CONDUZIONE DELLA POLITICA ITALIANA ED INTERNAZIONALE . I RETROSCENA . NON SIAMO STATI RIPAGATI CON LA STESSA MONETA PER L’OMICIDIO CALIPARI


Ho aspettato 48 ore dopo la sentenza della corte di appello di Perugia, prima di eseguire delle valutazioni su come si è giunti a questo verdetto, da cronista di giudiziaria.

Innanzitutto bisogna affermare che attorno a questo evento c’è stata troppa mediaticità dei mass media anche se era un bel processo da seguire . Ma proprio questo interessamento da parte anche una ex first lady Hillary Clinton per Amanda Knox e quella sua dichiarazione fatta qualche mese fa , ha condizionato un processo ed ha reso un giudizio meno sereno, "Speriamo che ci sia una sentenza  equa" questa è stata la dichiarazione della Clinton, visto che l'italia è solo escort e festini.questo non è ne un affronto ai giudici napolatani ne,  sia ben chiaro, ai giudici della corte di appello di Perugia che come quelli di Napoli  hanno in ogni caso fatto il loro dovere , chiudendo un cerchio mediatico che in alcuni frangenti sia era fatto insopportabile .

In questo meccanismo paradossale si è inserita la figura di un onorevole ed avvocato Giulia Bongiorno difensore di Raffaele Sollecito,  che dopo aver lavorato egregiamente nel “processo italiano” all’onorevole Giulio Andreotti, ecco che è riuscita ad ottenere il famoso 530 primo comma per Raffaele Sollecito. Questa sua vittoria giudiziaria l’ha catapultata nel mondo giudiziario ancor di più dando credibilità al progetto professionale.

Per questi motivi , penso che la sue dimissioni da relatore alla camera sul decreto legge sulle intercettazioni siano legate soprattutto ad un ripensamento sull’attività di indagine e sulla richiesta di prove da parte dei giudici come è successo nel caso Meredith. Stavolta è capitato alla difesa chiedere una perizia e giustamente i giudici ne hanno tenuto conto.

L’onorevole Angelino Alfano , che dal punto di vista professionale è stato, e lo sarà ancora, sulla stessa lunghezza d’onda di Giulia Bongiorno dovrebbe coltivare , ma dal punto di vista politico il pensiero della Bongiorno, perché l’Italia non è solo il presidente del consiglio.

L’invito che mi appresto a dichiarare al presidente del consiglio Silvio Berlusconi non è una sorta di ramanzina o attacco mediatico, è una mano affinchè questi personaggi che non ridicolarizzano L’Italia siano presi in considerazione . La nazionale italiana di calcio vinse il campionato del mondo nel 2006 perchè Marcelli Lippi costituì una squadra , così come bisogna costituirla nella pubblica amministrazione , dove bisogna ricredersi di personaggi che sono stati macchiati da provvedimenti ingiusti e malsani che hanno portato ad un strascico negli uffici della pubblica amministrazione dove impiegati dipendenti , dirigenti e quant’altro che hanno cercato di rendersi utili, siano trattati dagli organi centrali ( dirigenti ) e dal suo ministro Renato Brunetta come pezza da piede . Non sono  dei mercatali !!!!