VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

giovedì 22 settembre 2011

OPERAZIONE “3G SHOES”: HOGAN E TOD’S CONTRAFFATTE ESEGUITI DALLA GUARDIA DI FINANZA DI CASERTA 8 ARRESTI E SEQUESTRI DI BENI PER CIRCA 1 MILIONE DI EURO

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha effettuato, alle prime ore dell’alba, una vasta operazione, coordinata e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, che ha consentito di smantellare un’organizzazione criminale dedita alla produzione e alla vendita di scarpe “griffate” contraffatte.

Nel corso dell’intervento, che ha interessato le province di Caserta e Napoli, i finanzieri hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari personali nonché al decreto di sequestro preventivo di vari beni nella disponibilità degli indagati, tutti resisi responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione, alla produzione e alla successiva messa in commercio di prodotti con marchi contraffatti, principalmente calzature Hogan e Tod’S. Sono finiti in stato di detenzione carceraria   ABATE GIOSUE’, nato a Trentola Ducenta il 24/06/1971, GRIFFO Michele, nato a Lusciano il 31/05/1963; in  stato di detenzione domicilaire ABATE Ambrogio, nato a Trentola Ducenta il 22/02/1979;GRIFFO Antonio, nato a Lusciano l’1/01/1959; GRIFFO Ambrogio, nato ad Aversa il 3/07/1980; ESPOSITO Guglielmo, nato a Napoli il 17/12/1985; LIOTTO Antonio, nato ad Aversa il 27/09/1964;RUSSO Raffaele, nato a Napoli il 23/06/1985; obbligo di dimora per TIROZZI Tobia, nato a Napoli il 24/12/1965;
ZAMMARIELLO Luigi, nato a Lusciano il 5/01/1963;In particolare, il G.I.P. del Tribunale partenopeo ha disposto cinque ordini di custodia cautelare in carcere, sei misure di arresti domiciliari e due obblighi quotidiani di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché il sequestro, oltre che di due unità immobiliari, per un valore stimato di circa 500.000 euro, e di 15 tra motocicli e autovetture di lusso, per ulteriori 200.000 euro, dei conti correnti e delle cassette di sicurezza, riconducibili agli appartenenti al sodalizio. Allo stato, tre dei soggetti colpiti da ordine di arresto si sono resi irreperibili.

Le indagini, iniziate nell’ottobre del 2009 dopo il sequestro di merce, materiali ed accessori utilizzati per il confezionamento delle scarpe contraffatte, unitamente ai macchinari e agli attrezzi rinvenuti all’interno del locale adibito a laboratorio e deposito, avvenuto in un seminterrato di uno stabile sito nel Comune di San Marcellino, sono quindi proseguite con numerose intercettazioni telefoniche e specifici servizi di appostamento, pedinamento ed osservazione, da cui sono scaturiti diversi sequestri tra cui: tre opifici, tre autovetture, oltre 100 mila pezzi tra tomaie, suole e accessori vari e circa 100 macchinari utilizzati per la produzione ed il confezionamento di calzature false di pregevole fattura, difficilmente distinguibili dagli originali.

È stato così individuato un gruppo criminale, costituito principalmente dai componenti di tre nuclei familiari residenti nelle province di Caserta e Napoli, con base logistica nell’agro aversano, che aveva organizzato l’attività illecita in forma imprenditoriale e con carattere professionale, avendo a disposizione ampie risorse umane e strumentali. Questa vera e propria industria del falso, che aveva dato vita ad una vasta rete di distribuzione dei prodotti sia sul territorio campano che in quello nazionale e di altri Stati, agiva significativamente sul mercato parallelo, alterando così l’equilibrio di quello legale.

Le indagini hanno permesso di identificare i principali componenti del sodalizio criminoso, i quali ricoprivano ruoli ben definiti all’interno dell’associazione, e di accertare le modalità operative dell’attività che era strutturata attraverso la parcellizzazione del processo produttivo, così da poter eludere i controlli e limitare i momenti di crisi derivanti da eventuali sequestri.

Prosegue l’impegno delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Caserta, per contrastare la diffusione del dilagante fenomeno della contraffazione dei marchi, colpendo le organizzazioni che gestiscono a monte la “filiera del falso”, i grandi traffici, gli opifici e i laboratori abusivi, nonché le reti della grande distribuzione, e aggredendo la ricchezza accumulata indebitamente dai gruppi criminali.