“ Dove si presentano gravissimi dubbi , se i casi controversi sieno e non sieno compresi dalla legge , o pure a qual delle leggi s’abbia da ridurre questo o quel caso: allora è la testa dei giudici che deve decidere . E chi non sa , cosa sieno le teste degli uomini , vada a studiarle , e troverà che sono empori d’opinione di presunzione , d’incostanza di debolezza e di errori” .
Caro Gianluigi e cara Marilena Natale,
ho letto attentamente ciò che è stato pubblicato su Caserta Ce4 di Gianluigi Guarino e la lettera di Marilena Natale, non desideravo fare alcuna considerazione su ciò che avete pubblicato , anche perché sono questioni di carattere personale , ma rendendole pubbliche , il dibattito appare per certi versi inevitabile.
Certamente le considerazioni non fanno una grinza , ma ahimè proprio perché viviamo una realtà diversa da altre regioni , le vostre considerazioni e denuncie mi inducono a lanciare pensieri storici e di carattere personalistico che sono salvaguardati dagli articoli della costituzione Italiana .
Non c’è dubbio che lavorare in una realtà come la nostra ci sono i pro e i contro , come del resto in qualsiasi altro mestiere , ma in questi giorni di vacanza mi sono dilettato a far scorrer qualche pagina di un libro, che consiglio a tutti, perché ti fa capire qualche è il mondo di oggi nonostante siano passati ben trecento anni dalla dominazione spagnole che il regno napoletano è vivo e vegeto ancora oggi . L’empia bilancia dell’avvocato Giuseppe Garofalo rievoca ciò che c’è oggi un vento di contestazione e di discredito così come inizio il napoletano Giuseppe Aurelio di Gennaro con “la Repubblica Jurisconsultorum” e di seguito il prelato Ludovico Antonio Muratori. Proprio con quest’ultimo desidero cogliere “quell’attimo fuggente” con una massima scritta nel libro “De’ difetti della Giurisprudenza” che vi ho innanzi evidenziato .