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sabato 18 giugno 2011

RIUSCITO CON PRESENZE QUALIFICATE IL PRIMO CONVEGNO SUL “CARCERE POSSIBILE” ORGANIZZATO DALLA CAMERA PENALE E DAL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI

Gli interventi di Luigi Gay, Procuratore Aggiunto; Corinna Forte, magistrato della Corte di Assise; Elio Sticco, Presidente dell’Ordine degli Avvocato; Sandro Diana. Presidente della Camera Penale- Proiettato un cortometraggio realizzato dal giornalista Mediaset Fabio Venditti. Perfetta l’organizzazione dei responsabili della Sezione sammaritana, Avv. Francesco Piccirillo e Anna Maria Ferriero - Polemici interventi degli avvocati Riccardo Polidoro, Camillo Irace e Giuseppe Ciccarelli -Annunciato uno sciopero della fame dei penalisti Diana e Iannotti per rafforzare le richieste di Marco Pannella per la invivibilità delle carceri -

S. Maria C.V. ( di Ferdinando Terlizzi ) - Organizzato dal Comitato dell’Ente Onlus “Carcere Possibile”, con il patrocinio della Camera Penale, del Comune di S. Maria C. V., e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, si è tenuto, l’altro giorno, nel salone degli Specchi del Teatro Garibaldi, il preannunciato convegno sul tema: “Incontri sulla criminalità e risposta istituzionale nel casertano. Dalla prevenzione al recupero delle risorse umane- “Legalità, Prevenzione e Recupero”.

Il moderatore, l’Avv. Francesco Piccirillo, prima di aprire i lavori, dopo i saluti del presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. Elio Sticco, ha fatto proiettare nella sala un servizio di Rai Due che intervistava l’ergastolano e ex boss della camorra Mario Savio, ( oggi ha 57 anni di cui 35 passati in carcere. E’ fuori per ragioni di malattia ) promotore, insieme al noto giornalista di Mediaset Fabio Venditti, dell’associazione “Socialmente Pericolosi”, avente lo scopo di dissuadere dal compiere reati i ragazzi dei Quartieri Spagnoli di Napoli.

Ha preso la parola l’Avv. Alessandro Diana, Presidente della Camera penale, che ha denunciato come nessuna attività di prevenzione del crimine esista nel territorio casertano e che lo Stato interviene solo per la repressione dei reati, vale a dire dopo che i reati sono commessi. Il penalista ha poi sottolineata la condizione inumana dei detenuti del carcere di S. Maria C. V., preavvertendo che, come oramai si assiste da anni, nelle prossime settimane nel carcere di S. Maria sicuramente mancherà persino l’acqua. Diana ha anche annunciato uno sciopero della fame che effettuerà lui personalmente, con l’avv. Gennaro Iannotti, nel prossimo mese di agosto.

L’Avv. Anna Maria Ferriero ha illustrato le ragioni dell’iniziativa, focalizzando l’attenzione sugli istituti carcerari della provincia di Caserta e, in particolare, sull’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, balzato all’attenzione della cronaca per la morte di diverse persone che erano reclusi nella struttura di Aversa. Siamo su di una brutta china – ha detto Ferriero – e non vorrei che facessimo la fine dell’America, in California, alla terza condanna scatta automaticamente l'ergastolo… gli ultimi pacchetti sicurezza, inasprendo le pene per i recidivi, pare vadano in questo direzione.

E’ stata la volta del dott. Luigi Gay, Procuratore Aggiunto presso la Procuratore Aggiunto di S. Maria C.V., il quale ha confermato come nulla di concreto fosse stato realizzato negli anni passati, ma esponendo una serie di protocolli d’intesa che la Procura della Repubblica ha stilato con le altre istituzioni pubbliche in campo di contenimento del fenomeno criminale e di tutela delle vittime del reato. Si tratta di iniziative, ha spiegato il Magistrato, che hanno visto avvicendarsi sul territorio vari Ministri competenti per i settori d’interesse. Poi ha inviato il ministro Brunetta a verificare come a S. Maria avvocato a magistrati lavorino con estremo disagio. Il modello Caserta – ha detto il procuratore Gay – va potenziato ed esportato.

Molto puntuale anche l’intervento dell’Avv. Riccardo Polidoro, Presidente dell’Associazione ”Carcere Possibile”, che ha fornito una panoramica di incongruenze della politica carceraria portata avanti dal Governo; a cominciare dall’edilizia carceraria, ispirata ad interessi settoriali, per finire alla cinica indifferenza dello stato, e spesso dalla stessa opinione pubblica, verso le esigenze esistenziali del detenuto e le stesse esigenze di ordine pubblico. Ha detto poi che il 41 bis è una vergogna nazionale e che le carceri, in Italia, sono sempre in emergenza. Ha criticato l’applicazione della liberazione anticipata ( non vi sono percorsi educativi ) un modo come un altro per non far scoppiare le rivolte. Ha indicato il carcere di Bollate ( Milano ) come il più vivibile ed ha detto che ad oggi la popolazione carceraria è di 70 mila detenuti di cui il 45% in custodia cautelare in attesa di giudizio e con la prospettiva di essere assolto perché innocente.

Molto forte l’intervento del giornalista Fabio Venditti, fondatore dell’Associazione “Socialmente Pericolosi”, che parlando del suo progetto di offrire opportunità di lavoro ai ragazzi “di strada” nell’ambito della produzione televisiva, ha detto che non solo non ha trovato aiuto nelle istituzioni pubbliche, almeno fino ad ora, ma che addirittura è spesso osteggiato da attività di disturbo da parte delle forze dell’ordine. Testuale, la frase di un “falco” della polizia: “ Ma perché questo giornalista non si fa i cazzi suoi?”.

L’Avv. Camillo Irace ha invitato ad una riflessione sul senso dell’attuale disciplina delle misure di prevenzione, ovvero di quegli obblighi che vengono imposti a persone perchè ritenute pericolose. Dunque, di limitazioni della libertà personale, o del patrimonio, anche se questi non hanno commesso alcun reato. Dopo un cenno alle ragioni storiche delle misure di prevenzione, ha evidenziato la necessità di maggiori cautele e garanzie difensive, come la stessa corte costituzionale sembra aver indicato imponendo la partecipazione del pubblico anche in questo tipo particolare di procedure.

L’ultimo intervento previsto è stato quello della dott.ssa Corinna Forte, giudice della Corte di Assise, ma per i precedenti otto anni giudice del tribunale Misure di Prevenzione. Il Magistrato ha offerto una puntuale e completa esposizione del modo di applicare le misure di prevenzione da parte dei Tribunali, sottolineando quanto fosse importante, in questa materia, valutare i casi con il dovuto distacco. Ha tenuto a sottolineare che, normalmente, sono sottoposti a tali misure persone che comunque hanno precedenti penali. Che, nel corso del suo lavoro la sua sezione non ha mai applicato la misura di sicurezza ad un incensurato e che la privazione della libertà personale è una azione drammatica, traumatizzante per chi la ordina e per chi vi è poi sottoposto.

C’è stato infine l’intervento dell’Avv. Giuseppe Ciccarelli, molto critico sul modo di gestire la criminalità ed i processi da parte dello Stato. Ha invitato i presenti a riflettere sul fatto che le carceri sono occupate da imputati o detenuti per fatti meno gravi ma appartenenti alle fasce sociali più deboli.

Il ringraziamento dell’Avv. Francesco Piccirillo ai relatori ed al pubblico hanno chiuso il convegno al tarda ora.