VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

sabato 11 giugno 2011

ARRESTATO DALLA SQUADRA MOBILE DI CASERTA PUSHER CHE OCCULTAVA DROGA NELL’IMBOTTITURA DEL CASCO.

Nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti condotte nel capoluogo, la Sezione Falchi della Squadra Mobile di Caserta, nel pomeriggio di oggi, ha tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di oltre 90 gr. di hascisc un giovane incensurato di Caserta, ARAGOSA Giuseppe, nato a Caserta il 15.09.1986, ivi residente.I poliziotti, nell’ambito dei consueti servizi di perlustrazione, procedevano al controllo dell’ARAGOSA mentre transitava a bordo del suo scooter in Via De Gasperi, nei pressi di un noto locale e di luoghi abitualmente frequentati da giovani dediti al consumo di stupefacenti.

L’andatura del motociclista ed il suo atteggiamento circospetto avevano insospettito i “Falchi”, ed infatti, appena fermato, il giovane manifestava una certa apprensione. L’intuito dei poliziotti veniva confermato dal rinvenivano di una stecchetta di hascisc nel pacchetto di sigarette che l’ARAGOSA teneva nella tasca dei pantaloni e, poi, a seguito di un minuzioso controllo, di un ulteriore quantitativo dello stesso stupefacente, circa 30 gr., nascosto nell’imbottitura del casco protettivo che aveva regolarmente calzato durante la guida.Immediatamente, veniva effettuata anche una perquisizione presso l’abitazione casertana dell’insospettabile, dove veniva acquisita la conferma inequivocabile che l’ARAGOSA deteneva ai fini di spaccio lo stupefacente. Infatti, presso l’abitazione, i poliziotti sequestravano un bilancino elettronico ed ulteriori 60 grammi circa di hascisc, in parte occultati nella dispensa della cucina ed in parte dietro la caldaia installata sul balcone dell’abitazione.
Pertanto, ARAGOSA Giuseppe veniva arrestato nella flagranza del reato di detnzione ai fini di spaccio di oltre 90 gr. di hascisc. Verosimilmente, il giovane pusher, a bordo del suo scooter, faceva da spola tra le diverse piazze di spaccio del capoluogo e, per evitare possibili controlli delle forze dell’ordine, calzava diligentemente il casco, che utilizzava per custodire ed occultare la droga.