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lunedì 23 maggio 2011

CAMORRA A SAN TAMMARO - BECCATO LATITANTE DEL CLAN CASALESI ANTONIO CECORO SFUGGITO AL BLITZ DI QUALCHE MESE FA

Arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta il latitante CECORO Antonio, attuale reggente del clan dei Casalesi – gruppo IOVINE.
Ma non è che la Primula Rossa si trova da questi parti e tutti lo sanno e nessuno spia?

Era sfuggito alla cattura, ma è stato beccato perchè si nascondeva in una palazzina della strada statale 7 bis . Il reggente del clan dei casalesi aveva trovato un nascondiglio sicuro in un paese quello di San Tammaro dove è facile stare tranquilli . La camorra da queste parti ha basi solide per nascondere i latitanti nelle palazzine dove nessuno viene spiato perchè è un centro dove la mattina già dalle 6,30 c'è già trambusto per le migliaia e migliaia di cittadini che si recano sui posti di lavoro . Quattro anime la mattina e quattro il pomeriggio. Antonio Cecoro aveva scelto il suo nascondiglio dove anche le attività del terziario  hanno trovato  l'america senza essere disturbati da nessuno. Proprio per questi  motivi l’incessante attività di contrasto alla criminalità organizzata condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, a poche settimane dalla cattura del super latitante CATERINO Mario, ha permesso di conseguire un nuovo importante risultato con l’arresto, avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi, di CECORO Antonio, nato ad Aversa il 12.10.1976, latitante dallo scorso 18 aprile, allorchè si sottraeva ad un provvedimento di fermo emesso dalla Procura Distrettuale di Napoli nei confronti di alcuni esponenti del clan dei Casalesi - gruppo IOVINE. CECORO Antonio, dopo la cattura nel novembre scorso di IOVINE Antonio O’Ninno, era divenuto il reggente del clan IOVINE. L’uomo, è stato arrestato in San Tammaro (CE), lungo la strada provinciale 7 bis. CECORO Antonio è indagato per associazione mafiosa e violenza privata aggravata dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione criminale di stampo mafioso denominata clan dei Casalesi. Il giovane era uno dei più fidati luogotenti di IOVINE Antonio, avendone assistito con continuità la latitanza, mettendogli a disposizione o procurandogli appartamenti dove il boss si incontrava con gli affiliati o con le vittime di estorsioni, provvedendo ad accompagnarlo nei suoi spostamenti e recapitando i pizzini attaverso i quali O’ Ninno comunicava le sue direttive ed i suoi ordini.