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sabato 30 aprile 2011

UNO SGUARDO ALLA CITTA' DI GRAZIA IAVARONE CANDIDATA IN CRISTIANO DEMOCRATICI ALLE LEZIONI AMMINISTRATIVE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Guardare oggi la città dove sono nata e cresciuta mi da tristezza. Forse neanche mi sono accorta, nel corso di questi anni, dei cambiamenti strutturali, economici e sociali che sono avvenuti. Ma pensare che le mie figlie crescano in questo luogo che di bello e tranquillo ormai non ha più nulla, mi ha dato la spinta a voler capire cosa e chi ha portato la mia città ad un degrado così visibile. Da cosa potrei iniziare guardandomi intorno: dall'illuminazione delle strade che è insufficiente? Dalle buche sull'asfalto che ormai sono crateri che danneggiano i veicoli? dalla viabilità impossibile che ingorga intere strade mentre altre sono vuote? dalle condotte fognarie che non funzionano e basta una pioggia per allagare tutto? dall'immondizia che invade la città? dalla villa comunale che non è curata da nessuno e dove non c'è sorveglianza? da piazza Mazzini invasa da exstracomunitari che bevono alcolici (basta guardare le bottiglie che lasciano a terra) e quindi pericolosa per i nostri figli' ,dai palazzi imbrattati da scritte ridicole lasciate dai ragazzi (possibile che nessuno li veda)? dai negozi chiusi abbandonati , compresa la galleria di piazza S. Pietro, ex- standa, Politeama ecc, perché le attività commerciali falliscono? dagli istituti scolastici pericolanti dove le vecchie amministrazioni hanno solo imbiancato l'esterno (e mi riferisco a quelli del centro storico, per altri neppure quello è stato fatto) e poi la sicurezza? alle fabbriche che davano lavoro a centinaia di famiglie e non sappiamo ora al loro posto cosa costruiranno? forse case? ma comprate da chi se le famiglie stentano ad arrivare a fine mese e i giovani cambiano città per trovare lavoro? all'ospedale, che reparto per reparto ha perso ormai la ragion di esistere se mancano anche i medici? all'immondizia che arriva da altre città ad intasare una già difficilissima situazione del CDR? ma quanti casi di tumori abbiamo a S. Maria, guardiamo nei nostri condomini, nelle nostre strade, quante famiglie piangono per questa malattia? TANTE e le attività sportive? i punti di aggregazione?

Io che vivo da vent'anni una realtà quale S. Maria Maggiore (Duomo) come catechista di ragazzi di una fascia d'età molto particolare, quella dell'adolescenza, capisco quante battaglie e quante omelie di mon. Pagano Antonio ci vorranno ancora per far capire alle istituzioni, a chi ci ha rappresentato e a chi ci rappresenterà, che i giovani hanno bisogno di frequentare ambienti sani, di esempi cristiani, di valori concreti. E invece ci troviamo in uno stato di sopravvivenza dove gruppi di ragazzi la sera aggrediscono altri ragazzi armati di coltelli per rubare cellulari, pochi soldi o motorini. Quest'emergenza educativa che solo un parroco attento può denunciare purtroppo non è poi condivisa da chi dovrebbe aiutare concretamente, creando ambienti vicino alla chiesa (gestiti dalla chiesa) per aiutare le famiglie nella crescita dei giovani, che saranno il nostro futuro.

Grazia Iavarone