Smart card, bibite e latticini: è a tutto tondo l’attività operativa della Direzione Provinciale delle Entrate di Caserta, che ha incassato complessivamente, negli ultimi mesi, 4,7 milioni di euro da tre diversi filoni di indagini nel settore informatico e alimentare.
“Circuito integrato” Svizzera - Italia - La somma maggiore è stata versata da una società svizzera produttrice di smart card, che in realtà aveva una stabile organizzazione in provincia di Caserta.
La presenza di customer service, di un ufficio vendite, un ufficio acquisti e una serie di documenti, ha permesso ai militari della Guardia di Finanza di provare la sussistenza di una vera e propria impresa, che non si limitava a semplici attività preparatorie o ausiliarie.
A seguito degli atti di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate di Caserta per i periodi di imposta 2005-2008, la società svizzera, prestando acquiescenza, ha versato nelle casse dell’Erario la somma di circa 3,5 milioni di euro per le quattro annualità accertate.
Omessi ricavi per prodotti alimentari…– Contabilizzazione di finanziamenti dei soci per coprire i saldi di cassa negativi e le vendite in nero. Questo il sistema utilizzato da una società di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari per evadere le imposte. L’attività istruttoria della Direzione Provinciale di Terra di Lavoro è stata innescata dalla difformità tra le merci giacenti in magazzino e quelle iscritte in contabilità.
Dal successivo controllo dei conti indicati in bilancio è emersa una sospetta movimentazione del conto finanziamento soci, effettuata senza alcuna delibera assembleare. Frequenti, inoltre, i versamenti dei soci a titolo di finanziamento, risultati pari, all’incirca, all’incremento delle rimanenze di magazzino riscontrate a fine periodo d’imposta.
La verifica si è conclusa con rilievi di oltre 1 milione di euro di ricavi omessi, oltre alla rilevazione di personale in nero. La parte ha aderito integralmente al verbale di constatazione versando all’Erario circa 600 mila euro.
…e caseari - le Entrate casertane hanno disposto alcune verifiche fiscali nei confronti di noti caseifici. In base alla materia prima impiegata (latte di bufala e di vaccino) è stata controllata la congruità dei ricavi dichiarati sulla scorta delle percentuali di resa del latte per la produzione di mozzarella ed altri prodotti caseari. Il controllo ha evidenziato rilievi complessivi per circa 1,1 milioni di euro. Le società destinatarie del controllo, utilizzando i vari strumenti deflativi del contenzioso, hanno versato all’Erario una cifra complessiva di oltre 630 mila euro.