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mercoledì 6 aprile 2011

CHIESTA LA REVOCA DEL BANDO “CERCASI MANAGER PER I GRANDI EVENTI”CONFEZIONATO COME UN VESTITO PER FAVORIRE QUALCUNO-

 Ricorso del Prof. Ciro Centore per conto del Prof. Nicola Melone candidato sindaco per il Movimento “SPERANZA PER CASERTA”
Caserta - ( di Ferdinando Terlizzi ) – Con una diffida notificata al Dr. Piero Mattei, Commissario Prefettizio del Comune di Caserta e per conoscenza al Prefetto di Caserta, al Ministero dell’Interno e alla Procura Generale della Corte dei Conti, il prof. Ciro Centore, in nome e per conto del Prof. Nicola Melone, (candidato a Sindaco di Caserta, per il Movimento “Speranza per Caserta”), ha chiesto l’annullamento della delibera del bando per il conferimento dell’incarico professionale di progettazione di proposte eventi artistici per l’amministrazione di Caserta. “Nelle scorse settimane – si legge nel dettagliato esposto - “e da ultimo, con manifestazioni varie degli ultimi giorni del corrente mese, si è avuta la spontanea “levata di scudi”, da parte dell’opinione pubblica casertana e ancor più da parte di artisti e associazioni varie, di carattere culturale, onlus o non, per la “pubblicizzazione” del cosiddetto “avviso pubblico” teso a conferire un incarico professionale di progettazione di proposte di eventi artistici e culturali. Questo avviso ha preso vita dalla delibera assunta dal Signor Commissario Straordinario, dr. Piero Mattei ( delibera n. 20 del 24/2/2011) e trattasi di un avviso a firma del dr. Gianmaria Piscitelli, Responsabile del procedimento e Dirigente Coordinatore Area Amministrativa e Culturale”. “Una “levata di scudi”, ovviamente di “dissenso” generalizzato, dai cittadini e delle realtà artistiche e culturali della Città di Caserta, la si è avuta, da ultimo, non solo a mezzo di cortei e sottoscrizioni di firme, ma anche con interventi effettuati attraverso mass-media. Il Prof. Nicola Melone – continua l’esposto - si era fatto tempestivo “portavoce” di questo “disagio e indignazione”, rappresentandolo, con pacatezza, al Commissario, a fronte comunque, della persistenza di questo atteggiamento commissariale e di questa vera e propria “sollevazione” popolare, deve, ancora una volta, intervenire su questa faccenda, non fosse altro perché: dal punto di vista politico amministrativo, sarebbe stato un bene per la Città affidare alla “nuova” formazione civica comunale, ogni deliberato correlato al “FUTURO” culturale di Caserta. “Sarebbe stato opportuno soprassedere su questa iniziativa burocratica – scrive ancora Ciro Centore - anche perché il bando avviso pubblico, da questo punto di vista, lascia perplessi per la sua formulazione e sollecita, naturalmente, un riesame dello stesso, con blocco della esecutività e auspicabile “autoannullamento”. E difatti, sotto questo profilo, ci si permette di osservare, che l’avviso pubblico in parola prevede la proposizione ( art.1), quale compito / oggetto dell’incarico, in favore di un terzo da identificare, la proposizione di una “progettualità di eventi e manifestazioni di carattere artistico, culturale e museale” oltre alla programmazione di tutti gli eventi di spettacolo, da realizzarsi nell’ambito di un più ampio progetto culturale connesso alla promozione del territorio e dei beni culturali in essi compresi e prevede, la elaborazione di un disegno dell’architettura complessiva dei cartelloni e la scelta degli spettacoli con cui comporre le rassegne promosse dall’Amministrazione comunale nell’ambito di interventi regionali, nazionali o comunitari, nonché, ancora, la redazione di quadri economici preventivi e la fornitura di proposte per la realizzazione dei relativi progetti artistici, di promozione e di pubblicità”. In effetti si lamenta che il bando sembra confezionato ad hoc per qualcuno che si vorrebbe favorire calpestando il principio di ragionevolezza, e qualificato, dalla giurisprudenza amministrativa, principio di correttezza, logica, parità concorrenziale e non discriminazione. Centore poi mette in evidenza le contraddizioni di una intervista apparsa su un quotidiano locale, di un personaggio che si sarebbe identificato quale presunto destinatario del banco. “C’è di più. Sempre su un quotidiano locale, è apparsa, a grosso rilievo, l’intervista dichiarazione fatta dall’artista “Nunzio Areni” che dichiara di essere stato “DIPINTO COME IL BOSS DELLA CULTURA DI CASERTA”, per poi “sciorinare una serie di titoli e di esperienze” incontestabili. Non si comprende come e perché detto “artista” intervenga, nel caso di specie, quasi “mettendo” le mani avanti in rapporto a scelte che non sono state fatte e comunque a nominativi che, pur circolando, nell’ambiente, potranno essere individuati nell’ambito di questo avviso /bando. La sua dichiarazione, a chi propone il presente ricorso, appare essere la classica “excutatio non petita”.