L’aveva scelta proprio bene la clinica a 120 chilometri da Caserta lontano da occhi indiscreti e immersa in quella Irpinia sempre verde che ha conosciuto anche la straziante parentesi di un sima che aveva distrutto praticamente tutto. Lì Vincenzo Schiavone nella clinica della fondazione Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi si era rifugiato con un documento falso o forse anche con un suo documento , ma certamente non potevano mai pensare, chi gestiva la clinica , di essere difronte ad un latitante più pericoloso d’Italia . Sant’Angelo dei lombardi un centro dove si fanno tutti gli affari propri e conoscono poco quel martirio della camorra della provincia di Caserta, ha assistito incredula al fermo di Vincenzo SchIavone che guarda caso era tranquillo in letto del nosocomio che ha un’altra sede a Salerno.. Il prologo in irpinia era stato esercitato qualche giorno fa a Lioni , perchè guarda caso il magistrato estensore della sentenza di primo grado del processo Spartacus 1, Raffaello Magi che aveva tenuto a battesimo gli studenti irpini sulla oprima lezione d camorra casalese . E' stato catturato nella notte di Pasqua nel corso di un'operazione di polizia coordinata dallo Sco (Servizio centrale operativo). Schiavone, detto "copertone" per la sua abitudine di firmare gli omicidi dando fuoco al cadavere della vittima accanto ad una massa copertoni d'auto, era ricercato dall'ottobre del 2008, quando era sfuggito all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. In quella circostanza le forze dell'ordine sequestrarono il suo computer nel quale era annotata la contabilità del clan, compresi i nomi di tutti gli imprenditori e commercianti che venivano sottoposti a taglieggiamento. Le principali accuse a suo carico sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione pluriaggravata, ricettazione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco.