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sabato 30 aprile 2011

CAMORRA DI SPARTACUS - LA DDA DI NAOPOLI CHIUDE UNA ENNESIMA INDAGINE. ORDINANZA PER L'OMICIDIO DI MAIO BIS E TRE ARRESTI

Omicidio dei camorra, scatta la detenzione domiciliare per Enrico Martinelli, Luigi Grassia, Agostino Spenuso , rigettata la richiesta per Roberto Esposito. L’episodio si inquadra quando il gruppo Bidognetti , come si è evinto anche nel corso del primo dibattimento della corte di assise del tribunale di Sanat Maria Capua Vetere, giunse alla rottura fra le fazioni di luigi Guida detto O drink e la famiglia Letizia.

A conclusione di indagini coordinate dai magistrati della. Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Caserta in relazione a1l’efferato` e crudo omicidio di matrice camorristica di Dl MAIO Nicola, avvenuto in Castel Voltumo il 6 settembre 2002, il GIP presse il Tribunalc di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nci confronti di quattro componenti del commando, i quali oltre ad uccidere barbaramente la vittima con diversi colpi d’arma da fuoco, successivamente, davano fuoco al Cadavere.

Il movente dell’omicidi0 é stato ricondotto ,sulla base delle risultanze delle indagini, alla circostanza che la vittima si era resa responsabile di un’estorsione con il metodo del c.d."cavallo di ritorno " nei confronti di GRASSO Renato, attivo nel settore dei videopokcr e contiguo al clan "dei casalesi" - fazione Bidognetti, al quale era state rubate un’autovettura ed una motocicletta a Castel Volturno. Nel corso dell’indagine, basata su approfondimenti investigativi e sull’incrocio e sull’analisi di dati acquisiti all’epoca del delitto e sui riscontri alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia DI CATERING Emilio, GUIDA Luigi e IOVINE Massimo, si e appurato che l’attentato era stato commesso mediante Esplosione di due colpi di pistola cal. 7,65 munito di silenziatore, al fine soprattutto di riaffermare la supremazia del gruppo BIDOGNETTI sulla fascia Domiziana e dimostrare di essere in grado di punire, con la morte, la sfrontatezza del DI MAIO che, alla richiesta. del GRASSO di ottenere uno “sconto" sul “cavallo di ritorno” in quanto amico di GUIDA Luigi dctto "o` drink", aveva risposto offendendo lui ed il suo referente.

A tanto, il GRASSO aveva chiesto spiegazione al MARTINELLI Enrico che, senza mezzi termini e con l’avallo dei vertici del clan, aveva decretato la morte del DI MAIO che, con la condotta sopra descritta, aveva screditato il prestigio e l’autorità di GUIDA Luigi, all’epoca

Capo-zona in Castelvoltumo per conto di BIDOGNETTI Francesco.

Come ulteriore segno simbolico, il cadavere del Dl MAIO veniva posto all’interno del bagagliaio di un’autovettura rubata che veniva successivamente bruciata.