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sabato 19 febbraio 2011

CASERTA - TRAFFICO D'ARMI , L'INDAGINE SI TINGE DI ROSA - IMPIEGATA DELLA PROVINCIA DI CASERTA VITTIMA DEI VIZIETTI DA FAR WEST DEL MARITO GIUDICE DI PACE

Santa Maria Capua Vetere, Bari , Caserta e varie città d’italia , l ‘indagine  giudiziaria più intrigante si tinge di rosa . A farne le spese è la conosciutissima Paola Cioffi figlia di un noto medico- cardiologo di Caserta e moglie di un giudice di pace che ha al suo attivo già due ordinanze di custodia cautelare, una per aver aiutato persone ad intascare denaro dall’assicurazione per incidenti falsi attraverso sentenze emesse da lui ed un‘altra perché durante una perquisizione eseguita nei confronti di un perito balistico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Luigi D’addio furono trovate armi sottratte ad elementi di prova di alcuni processi . Da lì l’indagine a macchia d’olio che interessò anche la procura di Roma per effetto di un nome iscritto nel registro degli indagati che era Antonio Leone . Ebbene da quel lontano 29 ottobre 2010 giorno in cui a Leone gli fu notificato la seconda ordinanza, la procura di Santa Maria Capua Vetere, ma anche su segnalazione della procura di Bari,ha ordinato una perquisizione nell’abitazione del giudice  Leone di Caserta al Corso Trieste, dove attualmente vivono la moglie Paola Cioffi e la figlia. I carabinieri di Caserta venerdi sera hanno trovate armi detenute illegalmente e dopo un interrogatorio abbastanza lungo durato più di due ore a  Paola Cioffi hanno contestato lo stesso reato del marito e del giudice del tribunale di Bari de Benedictis arrestato già in precedenza . L’impiegata della provincia di Caserta è stata fermata con un provvedimento di indiziato di delitto e lunedì mattina  sarà interrogata per convalidare il fermo dal giudice delle indagini del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Antonio Baldassarre alla presenza dei due avvocati difensori Camillo Irace e Giuseppe Siconolfi . In ogni caso la perquisizione è legata al filone del D’addio poiché  dopo le sue  dichiarazioni vennero alla luce altre situazioni, come quella del giudice del tribunale di Bari De Benedictis. Durante una perquisizione che fu avallata anche dalla procura di Roma nell’abitazione del De Benedictis vennero trovate armi con l'accusa di detenzione illegale di armi dopo una perquisizione nella sua abitazione a Molfetta nel corso della quale è stata trovata una pistola detenuta illegalmente e proveniente da Caserta.