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domenica 9 gennaio 2011

IL CDR ORA STIR E' DIVENTATA LA SECONDA DISCARICA DELLA PROVINCIA DI CASERTA.

SANTA MARIA CAPUA VETERE = La città ha ritrovato ieri mattina i ben noti e caratteristici fetori provenienti dall’impianto di tritovagliatura (ex CDR) che in questi giorni sta lavorando al limite delle possibilità per concorrere a risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli e provincia. Questo tour de force, e quindi i fetori, si dovranno sopportare almeno fino al dieci gennaio prossimo così come stabilito nel corso degli incontri a livello romano fra i presidenti delle varie province campane ed i vertici del ministero dell’ambiente. Ed intanto, alla mente soprattutto dei cittadini del rione Sant’Andrea, sono venute alla mente le battaglie, le prese in giro, gli accordi regolarmente disattesi, per arginare i fetori dell’impianto ex CDR che per anni è stata una vera e propria croce per tutta la città. E se dovessero tornare quei tempi ? Ci si augura di non dal momento che con la fine dell’emergenza rifiuti a Napoli tutto dovrebbe tornare alla normalità in attesa di potenziare in provincia il sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Terra di lavoro ed in Campania.La realizzazione dell’avanfossa, causa nei primi tempi del cattivo funzionamento dell’impianto, ha ridotto drasticamente l’emissione di odori dall’impianto in caso di apertura contemporanea dei portoni di accesso alla fossa e, quindi, ha contribuito alla mitigazione degli impatti ambientali. Ma ciò non si è verificato negli ultimi tempi con l’arrivo dei rifiuti da Napoli.
Come si ricorderà, l’impianto di Santa Maria Capua Vetere è entrato in funzione, fra mille polemiche, nell’ottobre di circa cinque anni fa ed in quell’occasione fu anche sottoscritto un protocollo d’intesa fra il sindaco dell’epoca, Vincenzo Iodice ed il commissario vicario per l’emergenza rifiuti nel quale fu stabilito di procedere alla costituzione di un gruppo tecnico per il monitoraggio del ciclo integrato dei rifiuti relativo all’impianto del CDR di Santa Maria Capua Vetere.

Il gruppo tecnico con cadenza periodica doveva procedere al monitoraggio dell’aria e delle polveri in vicinanza del CDR con la sistemazione di centraline di rilevazioni i cui dati dovevano essere, poi, comunicati alle competenti autorità per gli eventuali provvedimenti da adottare.

Intanto, sono stati conclusi i lavori relativi al progetto del primo lotto per la realizzazione della viabilità intorno al CDR. L’importo dei lavori è stato di circa 750 mila euro e ha riguardato la costruzione di una strada localizzata in corrispondenza dell’intersezione della strada che serve l’impianto di produzione CDR e la statale sette bis tenendo conto delle prescrizioni imposte dall’Anas con la creazione di rampe di svincolo e la conseguente eliminazione del pericolosissimo incrocio in località “Spargimento” fra la Sette bis e la provinciale per Aversa. Per quanto riguarda, il secondo lotto, invece, si dovrà attendere il parere del ministero dei trasporti e del consorzio Ascosa 4 che sta procedendo alla realizzazione della tratta Teverola – Santa Maria delle ferrovia Alifana, per arrivare alla definitiva eliminazione dell’incrocio detto “Spartimento”.

ANTONIO TAGLIACOZZI