A volte penso che il paese in cui vivo non è il mio , ma quello di altri popoli , dove noi italiani siamo relegati in un angolo perché, le nostre storie ed in special modo quelle che accadono nella nostra provincia, non hanno un valido apporto anche dai mass media. Bene , anzi male , perché quello che a cui ho assistito stamattina in telegiornali nazionali e regionali è senz’altro fuori luogo . Tutti oramai sanno cosa accade lungo la lingua di sabbia e mare che vi è nel territorio di Castelvolturno, ma ciò che è successo e che è stato raccontato nelle ultime 48 ore è senz’altro senza precedenti. Nel tardo pomeriggio di giovedì, come sono già a conoscenza molti italiani , il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e per esso la corte di assise ha sentenziato una condanna a 24 anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Cervice riconosciuto colpevole di omicidio nei confronti di Katiuscia Gabrielli. Una sentenza che tutti aspettavano positiva o negativa nei confronti del piazzaiolo. C’è però un dramma quello di due minori di 13 e 16 anni che dopo 10 anni hanno saputo che il loro padre è stato ritenuto colpevole per l’omicidio della madre che guarda caso è stata bruciata nel forno della pizzeria che è sotto casa, ma il corpo non si è mai trovato .Ripeto la condanna è stata esemplare anche perché dopo 11 anni finalmente è stato scritto qualcosa. Ma il dramma non si cancella . Ebbene stamattina i tg invece di parlare di storie sociali come questa , hanno informato di qualcosa che di italiano aveva poco . Sottolineo non sono un razzista e non lo sono mai stato , ma giovedì e nei giorn i successivi anche in maniera distante, qualcuno doveva pensare al dramma dei due ragazzi che hanno saputo che il padre era stato arrestato, invece di mandare in onda un mega servizio su una festa di cittadini africani a Castelvolturno del 16 gennaio 2010 che per giunta sono entrati in Italia anche clandestinamente. L’associazione Jerry Masslo di Renato Natale che conosco , ma lui non si ricorda di me , fa bene a dare assistenza , ma la stessa deve essere data anche a cui in questo momento si trova in difficoltà. Discriminare il sociale secondo me è un peccato che si equipara al mortale . Ma non vorrei ergermi a paladino della legalità, la quale viene dimostrata non con le chicchere ma con i fatti .
Venerdì mattina di buon ora ho preso un caffè con l’avvocato Raffaele Russo al quale ho sottoposto questo discriminazione invitandolo insieme con l’avvocato dell’indagato ad un incontro con magistrati e tutori di minori affinchè ai due ragazzi, che in questi dieci anni hanno subito un trauma poco differente, si possa indirizzare un percorso senza che ne subiscano un ulteriore dramma .Lo fatto perché sono un padre .