“L’attività amministrativa non può e non deve essere condizionata dai dirigenti. La città deve sapere che l’immobilismo, i ritardi, la lentezza con cui l’amministrazione muove i propri passi dipendono proprio dai dirigenti. Essi dovrebbero puntare più alla qualità del lavoro che alla quantità. La snellezza della macchina burocratica deve passare per un minor carico di lavoro che deve essere distribuito. I dirigenti non puntino all’accaparramento delle competenze. Il loro compito, poi, è di attuare l’indirizzo politico e non il contrario. Assistiamo spesso, infatti, a dirigenti che dettano i tempi ed i modi con cui attuare l’agenda politica dell’amministrazione comunale; predispongono delibere che arrivano in giunta o pongono in essere procedure senza essersi confrontati con i rispettivi assessori di riferimento. Ciò è inammissibile. Mi riferisco in particolare ai dirigente dell’area tecnica, ingegnere Carlo De Rosa; al dirigente dell’area ragioneria e tributi, Agostino Sorà; per non parlare poi del direttore generale, Michele Castaldo. Il loro lavoro è svolto in piena autonomia con caratteri di autodecisionismo per lo più imponendo il loro operato alla politica ed agendo senza confrontarsi con la politica stessa. Il sindaco farebbe bene ad imporsi per essere davvero il garante dell’agenda politica e dei suoi tempi di attuazione”.