San Tammaro succursale di Santa Maria Capua Vetere nell’affare illecito dell’usura. Ma gli inquirenti, già da maggio del 2010, continuano i riscontri sulle dichiarazioni di Antonio Barracano. “ Intendo rispondere e confermo la mia volontà di collaborare con la giustizia” Questo è quanto affermò il 10 maggio del 2010 quando assunse la status di collaboratore di giustizia e consegnò alcuni fogli redatto di suo pugno relativo a suoi appunti in merito ai fatti di sua conoscenza specificando che trattasi di appunti sommari fatti ai fini di un suo ricordo. Ma nell’interrogatorio Antonio Barracano affermò “Tra i "clienti " di Francesco con riferimento all ’usura, conosco altresi un camionista che abita a San T ammaro nonché un falegname di San Tammaro debitore anche di Vittorio Casertano. Si tratta di persone di cui non conosco i nomi ma che saprei riconoscere comunque individuare. Altri clienti di CECERE sono Domenico RUSSO detto Mimì 'O PIETTO di San T ammaro, tali Paolo ‘O Metronotte e Domenico GIAMEI detto Mimi. Fusco Antonio di professione "scavatorista ", persona molto alta e robusta, e stata vittima di usura, prima di Francesco Cecere e poi di Antonio Amato . Gli interessi che sono stati praticati ammontano al 10/15% mensile all’incirca. Ricordo che anche Agostino I ’Ispettore di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Santa Maria CV e altro Agente di Polizia Penitenziario di nome Salvatore, entrambi residente a Santa Maria C. V. alla via S.Erasmo, sono vittime di usura.