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lunedì 1 novembre 2010

MONACO - MA LA BUONDONNO IN CHE VESTE PARLA ?

L’invito di Bruno Graziano e degli amici di SEL mi pare sia assolutamente condivisibile: è tempo di cominciare a guardare oltre questa pagina buia della storia cittadina che, nostro malgrado e solo per venire incontro alle esigenze personali di qualche signore, ci siamo ritrovati a vivere.

E’ certo che non possiamo adagiarci solo sull’opposizione consiliare. Quello è un passaggio dovuto, ma non sufficiente. Anzi, per certi versi, vista la pochezza del programma politico della maggioranza ribaltonistica, che in pratica si occupa solo del mattone, rischieremmo di farci portare in un iperuranio lontano dalla realtà.

Realtà da cui Giudicianni e soci sono distanti. Disperdono le poche risorse disponibili tra panzarotti, gite, fuochi e luci, per ben complessivi 56.000 euro, offendendo anche l’intelligenza dei loro concittadini: pensano veramente di poter fare così clientelismo ora e voti domani? Io resto convinto che l’emergenza sociale, nella quale si agita anche la nostra comunità cittadina, reclami ben altri interventi strutturali, che non l’effimera illusione di qualche buono acquisto a Natale (che alimenta talvolta non chi vive nel bisogno, ma chi vive sul bisogno)! E sbaglia la comunità ecclesiale, unica e ultima avanguardia sul terreno delle povertà, se si lascia blandire da qualche statua o celebrazione: sono i temi dell’etica, delle politiche di contrasto ai disagi, degli aiuti concreti alle famiglie, della lotta alla disoccupazione e della qualità dell’istruzione in nome della dignità delle persone, della salvaguardia dell’ambiente a dare veramente il senso di una ispirazione cristiana della politica. Temi laici e che vanno affrontati laicamente, con i metodi e gli strumenti della politica; ma che pur danno la cifra di un potere che non sia fine a se stesso.

In questi giorni la nuova maggioranza vive la parentesi tragicomica delle linee di indirizzo per il nuovo piano urbanistico. Non abbiamo ancora sentito una sola voce (anzi a dire il vero, è stato necessario chiamare a parlarne una persona, la dott.ssa Buondonno, che non ha alcuna veste formale per farlo, come si nutrisse sfiducia verso chi è oggi in amministrazione!) che ci spieghi quale idea di città si vuol realizzare, come rivitalizzare il centro storico, dove insistono decine di attività commerciali che dire alla frutta è dir poco, come valorizzare l’enorme patrimonio storico e culturale che abbiamo immeritatamente ereditato, cosa c’è oltre la prevedibile nuova colata di cemento.

E’ su questi temi, tra gli altri, che dobbiamo costruire un’alternativa credibile a questa maggioranza ribaltonistica e senza scrupoli e dobbiamo infondere nelle donne e negli uomini della nostra Città la speranza che, malgrado Giudicianni, possiamo farcela. Ce la faremo. Senza, però, tralasciare la vita del consiglio, perché, non dimentichiamolo, tra le priorità in agenda c’è anche il ripristino della democrazia.

Il centrosinistra, che oggi vive un momento di chiarezza tra chi c’è convinto e chi c’era per opportunismo, ha gli strumenti culturali e la bussola valoriale per proporsi con un programma snello, che non butti solo fumo negli occhi per accaparrarsi consensi, fondando sulla buona fede o – peggio ancora – sul bisogno delle famiglie: qualità dei servizi (tra i primi, salute, scuola e giustizia), snellimento delle procedure amministrative, incentivi (non buoni …) a famiglie e imprese, politiche per il commercio, soprattutto rigore nella gestione delle risorse pubbliche e valorizzazione delle risorse umane dell’Ente, sono snodi ineludibili per ridare una prospettiva alla nostra città.

Su essi dobbiamo confrontarci, senza rinserrarci, ma aprendo, anzi spalancando le nostre porte a quanti possono e vogliono partecipare.

Avv. Enrico Monaco - PD