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martedì 2 novembre 2010

LIBRERIA SPARTACO-INTERNO4 SANTA MARIA CAPUA VETERE- VINCITORI DEL PREMIO NAPOLI IN CARTA E OSSA. UNA SERA CON…

Giovedì 4 novembre 2010 ore 17.30
SERGIO DE SANTIS   AUTORE DEL LIBRO


“NOSTALGIA DELLA RUGGINE”


VENERDÌ 5 NOVEMBRE 2010 ORE 17.30
Benedetta Tobagi
AUTRICE DEL LIBRO
“COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE”


Due vincitori del Premio Napoli 2010 fanno tappa, questa settimana, nella libreria Spartaco-Interno4 di via Martucci a Santa Maria Capua Vetere. Giovedì 4 novembre (ore 17.30) i lettori incontreranno Sergio De Santis, autore di “Nostalgia della ruggine” (Mondadori), e venerdì 5 novembre (ore 17.30) sarà la volta di Benedetta Tobagi, autrice di “Come mi batte forte il tuo cuore” (Einaudi).



Il libro e l’autore

Protagonista di “Nostalgia della ruggine” è Davide, che da tempo ha lasciato la sua città, una città antica, fitta fitta di memoria stratificata. E se adesso vi fa ritorno è solo per vendere una casa che sta in cima a un vicolo che è lì lì per sbriciolarsi: è la casa della sua infanzia. E allora come adesso è tutto un pullulare di barbari. Di persone che hanno le loro abitudini, alle quali mai rinuncerebbero, e per le quali il vicolo corrisponde al cosmo. La descrizione dei barbari, la capacità di Davide di relazionarsi a loro senza inutili moralismi e usando le loro stesse armi (in una parola: la violenza) sono una vera novità di questo romanzo. D’altronde, Davide sente di essere anche lui un barbaro del vicolo: un barbaro mezzosangue, un meticcio, figlio di un barbaro per vocazione e di una nobildonna decaduta ammalata di accidiosa malinconia. In questo romanzo il tempo gronda: tempo corroso, sfatto, polverizzato, arrugginito, per l’appunto. Ma questo tempo ha sempre il suo correlativo oggettivo nella città, mai nominata, ma sempre indubitabilmente Napoli; una città che ha dato i natali allo scrittore Sergio De Santis, insegnante di storia e filosofia nei licei, nel 2006 finalista al Premio Strega con il romanzo “Cronache dalla città dei crolli” (Avagliano).



Il libro e l’autrice

Di quel padre così noto, assassinato nel 1980 dai terroristi della «Brigata XXVIII marzo», a Benedetta Tobagi sono rimasti pochi ricordi. Ma di Walter Tobagi, giornalista di spicco del Corriere della Sera, alla figlia sono rimasti i pensieri - racchiusi in articoli, diari, pagine di appunti, libri - e il motto, tratto dall’Etica di Spinoza, che aveva guidato il suo lavoro di giornalista: humanas actiones non ridere, non lugere, necque detestari, sed intelligere (non bisogna deridere le azioni umane, né piangerle, né disprezzarle, ma comprenderle). Con questo spirito Benedetta Tobagi, che aveva appena tre anni quando vide il padre colpito a morte sotto casa, ne ha ricostruito la vita, pubblica e privata, nel libro “Come mi batte forte il tuo cuore”. A guidarla un’esigenza personale - «Non potevo tollerare di avere solo quell'immagine di mio padre, ucciso quella mattina» ha dichiarato Benedetta - ma anche la consapevolezza che la perdita non ha toccato solo la sua famiglia «ma tutta la società perché il terrorismo l'ha privata di risorse che avrebbero potuto renderla diversa».