Egregio Presidente
Sono stato presente alla conferenza stampa , anche se sono un giornalista free lance e il mio mondo è internet, e sono stato attentamente ad ascoltarla non aprendo un contraddittorio con lei , perchè non volevo aprire una crepa sullo sport casertano .
E’ inutile dire che il lavoro che sta svolgendo è comunque di ottima fattura , Ma a Caserta bisogna combattere non con l’informazione cittadina, ma con questa benedetta produttività di reddito che non riesce a decollare . Lei nel suo monologo ( e non lo tenga come un offesa ) si è scagliato durante la conferenza stampa con imprenditori ed istituzioni per cercarli di sensibilizzarli visto che la Juve Caserta e un bene della collettività ma anche con persone normali che per amore di uno sport salgono anche su un autoambulanza per non pagare il biglietto e vedere la partita, non per far fesso qualcuno .
Le dico che questo genere di cose in città da quando è nato lo sport a Caserta c’è sempre stato , come anche a Napoli ed a Roma e in tutta la penisola.
Ma vorrei andare per ordine .
In primis desidero che lei capisca questo pensiero perchè chi le scrive non è un pivello , ma a livello sportivo, prima di diventare giornalista da circa 12 anni e forse più ha collaborato con le società più blasonate della pallanuoto italiana a Caserta e Santa Maria Capua Vetere , che hanno promozioni in serie superiori , scudetti vinti , partecipazioni a campionati europei quali Coppa della Coppe maschili e Coppa dei campioni femminili tutte disputate nello stadio del Nuoto a Caserta dove persone che sono al suo fianco potranno testimoniare ciò che sto dicendo.
Innanzitutto la scossa data all’ambiente sportivo con le dimissioni è stata una carta vincente perché i giocatori e lo staff tecnico , come ho affermato dopo la partita su un mio post, hanno capito che a Caserta non si scherza e non devono venire a fare soltanto passarella . La seconda carta vincente è stata quella di nominare Francesco Gervasio alla guida della società in qualità di presidente .
La terza è quella forse che lascia più a desiderare e la richiesta di contributi da parte di imprenditori ed istituzioni essendo la Juve Caserta un bene collettivo . E su questo dobbiamo essere un pò più chiari. E’ vero che lei non fa mancare niente , ma è anche vero che oggi 29 novembre 2010 i mass media nazionali dipingono la Campania e soprattutto la provincia di Caserta come una provincia di affiliati a clan camorristici i quali dettano legge in lungo ed in largo nel territorio . Proprio per questi motivi gli imprenditori casertani si sono chiusi pensando soltanto alla loro attività ed alla loro famiglia.
Quando parlo di imprenditori casertani mi riferisco a quelli che superano un volume d’affari di circa 500 mila euro, i quali per non farsi vedere vanno sospendere soldi fuori provincia e regione perché hanno paura di essere notati. E’ in questo clima di terrore che la nostra provincia e la nostra Regione giorno per giorno vede sempre più mancare il terreno sotto i piedi. E’ stato bello decantare scrittori che raccontano le gesta di criminali e la vita imprenditoriale si è chiusa .
Pensi se nel suo bel palazzo un bel giorno arrivi una telefonata di un falso imprenditore che poggia sul suo tavolo 3 milioni di euro , ma in realtà è un grande latitante sotto falso nome, per giunta pedinato da giunta falchi della polizia e dai carabinieri . Quest’ultimi entrano nella sua attività, senza chiedere permesso, e non trovando il latitante mettono a soqquadro il suo ufficio rompendo mura e quant’altro e lasciandolo in mezzo a calcinacci per poi essere bollato dai media come colui che stava insieme al boss .
E’ di questo che hanno paura gli imprenditori di finire ingiustamente nell’occhio del ciclone per non parlare dei politici che nella provincia non esistono più, perché non c’è classe.
Lei non è che ha sbagliato a dichiarare ciò che pensa , ma il tempo si. perché questo discorso lo doveva fare agli inizi dell’anno 2011 quando oramai una bella “aspirapolvere napoletana” aveva fatto pulizia e lei può contare su qualche imprenditore di spessore .
Continui ad andare avanti
Un giornalista che paga il biglietto e tifoso che non si pagare le trasferte