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lunedì 22 novembre 2010

CAMORRA A VILLA LITERNO - SEI ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE CLAN CASALESI - BASILARE GLI APPUNTI DI VINCENZO CATENA




GIUSEPPE SETOLA
 
Nel corso della notte, ad epilogo di una articolata indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la Squadra Mobile di Caserta, ha dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP presso il Tribunale, nei confronti di altrettanti esponenti del “clan dei casalesi-famiglia Bidognetti”, tutti gravemente indiziati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione continuata, aggravata dall’avere agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare l’organizzazione camorristica “dei casalesi”.
Destinatari della misura restrittiva:
1. SETOLA Giuseppe, alias “a’ puttana”, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 05.11.1970, pregiudicato;




VINCENZO CATENA
  2. CATENA Vincenzo, alias “o’ scimmione”, nato a Caserta il 08.11.1981, pregiudicato;


3. ANTONUCCI Esterino, alias “rino biscotto”, nato a Napoli il 07.03.1970, pregiudicato;


4. DI RAFFAELE Carlo, nato il 05.12.1974 ad Ipswich (Gran Bretagna), pregiudicato;


 5. DI FRATTA Michele, alias “michelone”, nato a Villa Literno (CE) il 09.03.1973, pregiudicato;

VINCENZO ANTONUCCI


6. ZAMPELLA Roberto, alias “o’ pucino” nato a Villa Literno (CE) il 12.06.77, pregiudicato.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, ha permesso di disarticolare la “frangia liternese” del gruppo Bidognetti, svelando una serie impressionante di estorsioni praticate in modo capillare e sistematico sul litorale domitio e nel comprensorio di Villa Literno.


Infatti, sono state individuate decine di aziende, dei settori più disparati - caseifici, pescherie, allevamenti ittici, depositi di fuochi d’artificio, imprese di costruzioni, rivendite di materiale edile, panifici, ditte di autotrasporto, rivendite di prodotti ortofrutticoli, distributori di carburante - vessate dalle pretese estorsive dei “casalesi”.


Le indagini, condotte anche attraverso servizi di intercettazione telefonica ed ambientale, consentivano, nel dicembre 2008, di sequestrare ad uno degli arrestati, CATENA Vincenzo, pregiudicato organico al “clan dei casalesi”, due fogli manoscritti sui quali, vergata a mano, era riportata una lunga lista delle denominazioni di oltre trenta aziende, a fianco di ciascuna delle quali era indicata una cifra che, come accertato in seguito, corrispondeva al rateo estorsivo versato o da versare.


Dopo poche settimane, lo stesso CATENA veniva colpito da un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura Distrettuale per tentata estorsione aggravata ex art. 7 L. 203/91, a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile sulle aggressione subite, in due momenti diversi, da un dipendente, ritenuto poco sollecito a riferire al suo datore di lavoro le “ambasciate” dei camorristi, e dal titolare di un deposito di fuochi di artificio di Villa Literno, che si era rifiutato di pagare per le difficoltà economiche in cui versava e anch’egli inserito nella lista sequestrata.


La Squadra Mobile, in seguito, appurava che gli esattori del clan si presentavano alle loro vittime in nome e per conto di SETOLA Giuseppe, pretendendo “per gli amici” somme variabili dai 1000/1500 ai 10.000 euro, secondo il giro d’affari e la floridezza economica delle aziende, e che i ratei estorsivi dovevano essere versati alle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto. Il 50% delle somme incassate, poi, doveva essere consegnato a SETOLA Giuseppe, allora latitante, anch’egli destinatario di uno dei provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Polizia di Stato, mentre la metà residua veniva utilizzata per gli stipendi degli affiliati del gruppo locale.