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martedì 5 ottobre 2010

ENRICO MONACO : GIUDICIANNI SCONFESSATO DA NICOLA GAROFALO " E INTANTO IL BISCAZZIERE E BACOLONE FANNO FINTA DI DARE GLI ORDINI AL PDL

Una maggioranza allo sbando, senza idee e senza una benché minima prospettiva. Anzi, del tutto assente. Così si sono presentati in consiglio i neoamministratori della Città, autoproclamatisi investiti dalla volontà popolare.


L’occasione è stata data dalla mozione da me presentata in ordine alla partecipazione all’Unione dei Comuni di Terra di Lavoro: com’è noto, dopo la batosta incassata con la perdita del revisore dei conti, Garofalo, coordinatore cittadino del PDL, d’intesa col gruppo consiliare (intesa che poi si è detto in consiglio che in realtà non v’era stata…), ha intimato al Sindaco di uscire dall’Unione dei Comuni, giudicata un inutile spreco. A questo punto il Sindaco, che dell’Unione è il presidente e che aveva voluto fortemente la nascita della stessa, in consiglio ha ribadito la volontà di non recedere dalla partecipazione; tuttavia, non avendo tra le sue possibilità, probabilmente molto ridotte, di contraddire il tandem Garofalo/Romano, dopo aver già preannunciato il suo orientamento, richiamato all’ordine dai consiglieri Mastroianni e Campochiaro (che paiono avere assunto il controllo della neomaggiorana), ha votato “no” alla mozione da me presentata. In pratica, il Sindaco che vuole restare nell’Unione dei Comuni (indispensabile per accedere ai finanziamenti europei), smentisce se stesso dandosi un indirizzo del tutto opposto!

Il fatto mette in luce una serie di valutazioni: Giudicianni è andato via, compiendo il peggior voltafaccia della storia cittadina, perché era, a suo dire, costretto dai vertici del PD. E ora? Non ha neanche più la possibilità di determinarsi autonomamente su quanto era stato voluto da lui direttamente ed è in completa balia di quanto gli intimano i maggiorenti del PDL!

Ancora più grave è l’uso privatistico delle istituzioni, che deve essere evidentemente un malcostume diffuso in certi ambienti: possibile che sol perché non si è stati accontentati, tutta la città debba tagliarsi fuori dalla possibilità di accedere a fonti di finanziamento, che sono probabilmente anche le uniche che possono dare prospettive di riqualificazione del territorio?

Siccome noi siamo convinti che ciò è veramente scellerato, valuteremo insieme a tutta la minoranza la possibilità di impegnare Giudicianni a rivedere il suo atteggiamento con una vera e propria proposta di deliberazione consiliare.

Dopo la curiosa vicenda del Sindaco che si autocensura votando “no” alla permanenza nell’Unione dei Comuni che egli ha fondato, lo spettacolo in consiglio è divenuto ancora più triste. Quando si è capito che non si sarebbe votato per le commissioni, i consiglieri della maggiorana hanno pensato bene di andare via. Così che a parlare delle possibilità di salvaguardare il Tribunale cittadino, siamo rimasti in aula solo noi della minoranza e il Sindaco (tra una sigaretta e l’altra). Le sedie della maggioranza erano desolatamente vuote, con l’eccezione dei soli Campochiaro e Mastroianni, tutori di Giudicianni, e pochi sparuti.

Dico: possibile che se non si parla di commissioni gettonate, di mattoni e pochi altri argomenti di interesse, la maggiorana neanche avverte l’impegno istituzionale di essere presente? Ma Giudicianni queste cose le vede? E’ contento dei suoi nuovi sodali?

Di qui la nostra scelta di far verificare il numero legale e rinviare alla seconda convocazione. Non verranno neanche allora? Problemi loro! Evidentemente, il tanto famigerato “bene della città”, se non si accompagna a un po’ di companatico, non interessa più di tanto a Giudicianni e soci.

Avv. Enrico Monaco