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lunedì 6 settembre 2010

RIBALTONE BIS - ENRICO MONACO INTERROGA NICOLA GAROFALO

Nel trambusto di questi giorni spicca il silenzio dell’avv. Nicola Garofalo, fino a poco tempo fa acerrimo avversario di Giudicianni e suo accanito accusatore. Ricorderanno tutti le sue prese di posizione sull’allocazione dell’erigenda nuova Procura della Repubblica. Il coordinatore cittadino gridava allo scandalo: poteva mai pensarsi di allontanare gli uffici giudiziari dal centro cittadino, con grave danno non solo per la classe forense, ma per i commercianti, i proprietari degli immobili locati per uffici, e cose di tal fatta? Erano i giorni in cui il PDL invocava da Giudicianni uno scatto di orgoglio e dignità, rassegnando le dimissioni. Per chi ne abbia voglia sono disponibili i verbali dei consigli comunali: pullulano di epiteti gentili che i suoi odierni supporters rivolgevano al Sindaco, al quale non passava giorno senza che riservassero denunce, esposti anonimi e non, volgarità di ogni sorta.


Oggi voglio rivolgere a Garofalo e alla sua band alcune domande, a cui spero si avrà il coraggio di rispondere:

1. ha cambiato idea, o pensa ancora che la Procura della Repubblica debba essere allocata a via Cappabianca nel palazzo ex sordomuti?

2. pensa sempre, come ebbe a dichiarare anche in un’assemblea della camera penale da Ella sollecitata, che il progetto STU fosse fuori del mondo e che allocare la Procura della Repubblica in via Olanda potesse essere strumentale a tutt’altri fini, ma giammai a quelli della Giustizia?

3. sull’appalto per la manutenzione del verde pubblico, che i suoi consiglieri di quel tempo (due mesi fa …) eressero a simbolo di mala gestione, ha cambiato idea o pensa sempre che si debba comprendere come sia potuto levitare il prezzo del servizio?

4. sull’incompatibilità del cons. Campochiaro, la cui insussistenza io sostenni a inizio consiliatura, mentre i consiglieri del PDL bocciati in consiglio comunale approvarono addirittura anche il ricorso alla magistratura (poi puntualmente perso), ha cambiato idea e, dunque, darà ella direttiva ai suoi consiglieri di esprimersi contro la tesi dell’incompatibilità?

5. quando Mattucci, Rinaldi e Rauso conducevano le loro battaglie per far cadere Giudicianni, nel chiuso delle stanze di partito, ella approvava la loro condotta? Se no, perché non ha assunto già un anno fa provvedimenti a loro carico? Oggi che i tre, giustamente, non l’hanno seguita sul via del tradimento della volontà popolare, ella ha sollecitato gli organi di partito per provvedimenti contro di essi? Se no, perché?

Si aspettano, invano, risposte che ella non può dare. Veda se arriva qualche suggerimento. Cordiali saluti.

Avv. Enrico Monaco – consigliere comunale