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martedì 7 settembre 2010

ENRICO MONACO RINNOVA L'INVITO A NICOLA GAROFALO

Ho atteso invano che sulle pagine dei quotidiani il coordinatore cittadino del PDL, avv. R. Garofalo, rispondesse ai miei quesiti e spiegasse alla cittadinanza quali arcane alchimie politiche e corrispondenze amministrative potevano averlo spinto a un repentino cambio di opinione sul primo cittadino e sui progetti da realizzarsi di qui a breve “per il bene della città” (frase che sta molto a cuore a Giudicianni). Niente. Del resto cosa mai poteva dire? Come è noto, i progetti dei quali parla il Sindaco intanto si potrebbero realizzare, in quanto siano stati previsti e finanziati con la delibera di bilancio. Ebbene, scorrendo la delibera di consiglio comunale n. 17 del 26.5.2010, con la quale si approvò il bilancio di previsione dell’Ente, risalta che ad approvare il bilancio furono solo i consiglieri del centrosinistra. Crisileo, Mastroianni, Russo e Viggiano si astennero. Lopez votò addirittura contro. Sbagliarono allora a valutare il documento contabile? Garofalo s’è forse reso conto in ritardo che quel documento contabile si poteva utilizzare per il “rimpasto” o gli è stato suggerito? A margine dico pure che è consegnato agli archivi del Comune l’intervento di Crisileo, che lamentò che il documento contabile era stato confezionato tutto all’interno del centrosinistra senza aperture ai contributi dell’opposizione. Dunque: fu solo il centrosinistra a mettere in cantiere quei “progetti”, che oggi fanno tanto gola al centrodestra?

Parimenti dicasi per la questione dell’incompatibilità di Campochiaro. La deliberazione di consiglio comunale con la quale fu ritenuta insussistente allora la questione era la n. 4 del 18.7.2007. Chi votò per tirare fuori (… e con quali motivazioni …) Campochiaro dal consiglio? Tra gli altri Cecere, De Riso, Lopez, Russo Antonio. Oggi, se ritornasse in aula quella questione mutata nei suoi aspetti tecnici, come voterebbero i consiglieri del PDL? Quali indicazioni darebbe il coordinatore cittadino del PDL?

A proposito chi redasse e chi supportò l’iniziativa giudiziaria che seguì il rigetto dell’incompatibilità in consiglio comunale?

Ripropongo le domande all’Avv. Garofalo e gli dico, col massimo garbo e rispetto, che se non è documentato posso supportarlo, avendo io le copie di tutti gli atti adottati dal Consiglio Comunale.

Il Sindaco ha detto che il “rimpasto” (ma meglio sarebbe dire il “rimpasticcio”) è stato dettato da valutazioni anche di ordine politico. E’ vero; tant’è che ho provato a fare una conta dei continui cambi di casacca, di cui sono stati protagonisti i suoi supporters (uno stacanovista è riuscito addirittura nell’impresa di depositare agli atti della stessa seduta di consiglio comunale due dichiarazioni di adesione ad altrettanti gruppi consiliari e partiti politici!). Mi scuso, ma richiedendo l’operazione molto tempo pubblicherò in altra occasione gli sbandamenti da destra a sinistra, passando per la mezzeria, di cui abbiamo dovuto prendere atto in Consiglio Comunale da parte di molti dell’odierna “maggiorana” (non è un refuso, ma il riferimento all’aroma col quale si vorrebbe coprire la truffa perpetrata ai danni dei sammaritani).

Un’ultima annotazione: è in uscita, mi dicono, il manifesto a firma dei consiglieri Mattucci e Rinaldi, col quale si ripudia da destra il pasticcio firmato Giudicianni. Scusi, Avv. Garofalo: quante PDL esistono e chi ne sono gli interpreti? Ai posteri l’ardua sentenza.

Avv. Enrico Monaco