I PATTI SI RISPETTANO E SPICIALMENTE MODO CON GLI UOMINI CHE LO HANNO FATTO DIVENTARE SINDACO ALTRIUMENTI SAPETE CHE SUCCEDE .......
CHE SI SCOPRONO TUTTE LE ZELLE DEL DOTTORE COMMERCIALISTA.
La nostra bellissima città, ahimé noi, disamministrata, inquinata ed impoverita dalle maggioranze politiche di sinistra, di questi ultimi quindici anni, si trova ad essere in una posizione naturale pregevolissima che l’ha sempre tenuta al riparo da sconvolgimenti naturali di qualsiasi genere, alluvioni, tempeste, frane, smottamenti ecc. Finanche i terremoti quando sono costretti a venire, la sfiorano appena.
Da ragazzo ho sentito spesso gli anziani ripetere: “Noi siamo nel ventre della vacca”, come dire siamo al sicuro dagli eventi naturali. Non possiamo dire la stessa cosa per gli accadimenti umani. All’inizio del mese d’agosto, quando una buona parte della cittadinanza è in ferie, quando le poste periferiche della città funzionano a giorni alterni, quando il caldo del solleone agostano picchia sui giovani e sugli anziani, migliaia di bollette di consumo acqua si sono riversate sulla nostra cittadina con termini di pagamento già scaduti, tali da mettere in ansia in modo speciale gli anziani, per timore che gli fosse affibbiata pure la mora che si sono precipitati ad intasare gli uffici postali, che presi d’assalto, specialmente in periferia, hanno costretto gli utenti ad aspettare fuori degli uffici. Con questo caldo e con questo sole. Molti di coloro che sono stati costretti a subire questo ulteriore disagio non possono fare a meno di commentare tra di loro: “Ma vi rendete conto, chiStu Caino ha aspettato agosto pe nce mannà sta cassuletta?” e l’altro : “Ha mannato pure l’adeguamento per il 2005” e ancora “E a isso che se ne fotte tanto l’acqua nun a pava”-“ Comm’è ca nun a pava?”- n’avite letto? O sindaco che sta abbità a coperativa Perla dal 1996 ha fatto ‘o cuntratt’e l’acqua sulo’o 2009, doppo tridici’anni. Cioè per tredici anni ha usato l’acqua del “cantiere”
Ve pare bello? O Gesù ! e nun se mette scuorno?- Azz ! chest’è pecché è ‘o sindaco?- E a nuje vo pure l’adeguamento? –dice un professore : “ Nun c’è che ffà, ‘o dice pure a Storia, hannu perz ‘o scuorno e a memoria.” E se mi permettete ‘nu pensiero d’artista, nuje nun nce meretaveme chiStu commercialista. Consentitemi ancora una rima baciata:
“ Nun simme stati mai tant’ nguaiati”.