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mercoledì 11 agosto 2010

LA GUERRA DELLA MONNEZZA - SINDACI SUL PIEDE DI GUERRA E CORTE DEI CONTI IN AGGUATO

UNA SEDUTA DELL’UNIONE DEI COMUNI CON LA PARTECIPASZIONE DEI SINDACI DI SPARANISE, VITULAZIO, CAMIGLIANO, FRANCOLISE E GRAZZANISE - ANCHE IL COMUNE DI ORTA DI ATELLA HA FATTO RICORSO AL TAR -

IL RICORSO DEL COMUNE DI FRANCOLISE CONTRO LA PROVINCIA SARA’ DISCUSSO AL TAR IL 9 SETTEMBRE - CHIESTO DAL PROF. CIRO CENTORE L’AZZERAMENTO DELLA DELIBERA ILLEGITTIMA EMESSA DAL PRESIDENTE DOMENICO ZINZI – IL RUOLO DELLA S.p.A. “GISEC” - LA SOCIETA’ SAREBBE STATA COSTITUITA SUL PRESUPPOSTO DI UNA LEGGE REGIONALE DICHIARATA INCOSTITUZIONALE -



Caserta ( di Ferdinando Terlizzi ) - Sarà discusso – in sospensiva e con tutta urgenza – il prossimo 9 settembre, innanzi al TAR della Campania, il ricorso presentato dal Comune di Francolise, assistito e rappresentato dagli avvocati Nicola Di Benedetto e Ciro Centore. per l’annullamento della delibera del Presidente della Provincia Domenico Zinzi, che ha approvato la tariffa provvisoria e sperimentale dei costi relativi al trattamento ed allo smaltimento per l'anno 2010, ovvero "il recupero dei rifiuti indifferenziati" della Provincia di Caserta, fissando in Euro 138,9 a tonnellata il costo per i servizi.

“Con questo provvedinento che intendiamo contestare per i cittadini di Francolise – come per gli altri – afferma Nicola Lanna Sindaco della città - i costi si sono triplicati”.

Nel merito gli avvocati contestano una serie di illogicità, di eccessi di potere, nonché utilizzo di strutture “non idonee” ai fini della quantificazione dei costi. Ed inoltre è stata posta in discussione addirittura la legalità della costituzione della S.p.A. “GISEC” ( 100 per 100 capitale della provincia) sul presupposto di alcune leggi regionali che sarebbero state giudicate incostituzionali dalla Consulta. Il provvedimento impugnato ( pare che sia stato impugnato, oltre che da Francolise, anche da Orta di Atella e Villa Literno ) evidenziava un miglioramento della raccolta dei rifiuti urbani ed addirittura paventava un risparmio per il cittadino ( di qui la clausola di ingannevole richiamata dal Prof. Ciro Centore – oltre che di un incomprensibile italiano ) con "il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata avrebbe fatto ottenere un risparmio in termini economici, per i cittadini della Provincia di Caserta che si sarebbe potuto quantificare con il “minore conferimento di indifferenziata" presso le discariche ed indurre alla "realizzazione della impiantistica necessaria per il recupero delle materie prime seconde, trasformando i rifiuti in risorse economiche occupazionali e consentendo il raggiungimento dell'obiettivo principale dell'Amministrazione che è quello che il ciclo integrato dei rifiuti "potrà nascere e chiudersi" all'interno dei confini territoriali della Provincia nella ottica progressiva riduzione degli oneri a carico dei cittadini".

Gli avvocati Di Benedetto e Centore, inoltre lamentano l’utilizzo improprio dello Statuto della Provincia di Caserta, nella parte in cui assegna i ruoli ai diversi organi ( pare che il Presidente Mimì Zinzi non fosse legittimato ad emettere quel decreto ) ed inoltre si addebita al Presidente il fatto di aver utilizzato una propria struttura interna, per il conteggio dei costi di gestione, ( e non già la struttura della S.p.A. GISEC, costituita ad hoc ) e di aver costituito una società per azioni completamente pubblica in virtù di una legge dichiarata anticostituzionale che, invece, gli indirizzi delle norme europee vogliono una compartecipazione, anche minoritaria, di un socio privato, oltre che per tali adempimenti sarebbe previsto un regolare bando di concorso.

Infine, nell’impugnato provvedimento si contesta la non veridicità degli elementi che avrebbero concorso alla valutazione dei costi addebitati ai comuni ( col vecchio sistema circa 70 euro a tonnellata oggi circa 140 ) e si evidenzia che il Presidente della Provincia di Caserta, cadendo in una palese contraddizione rispetto a quanto indicato nel Decreto impugnato, ha affermato, tra le altre cose, che "...all'emanazione del Decreto si era .giunti perche la tariffa de qua era stata definita e costa in bilancio dalla precedente gestione commissariale, sulla scoria di tre aliquote, quella afferente le spese certificate che la societa’ provinciale GISEC S.p.A. sostiene per la gestione diretta dei siti ex FIBE, da una seconda aliquota riguardante le spese del Consorzio Unico, che, al momento, non sono adeguatamente e tempestivamente certificate dal Consorzio nonostante ripetuti solleciti e da una terza aliquota riguardante la discarica `Marruzzella', calcolata dalla Protezione Civile e comprendente anche una quota per la costruzione di un impianto per la captazione del biogas e del percolato".

In conclusione si corre il rischio che la nuova società per azioni GISEC costituita dalla Provincia venga azzerata, e lo spettro dei cumuli di immondizia terrorizza i cittadini anche in città definite “virtuose” ( come ha pagato appunto per tutti il coraggioso sindaco di Camigliano Vincenzo Cenname ) che portano avanti la raccolta differenziata.

La GISEC come è noto, ha un nuovo Amministratore, il dottor Felice Di Persia, una autorevole personalità proveniente dalla Magistratura e che vanta un curriculum di tutto rispetto. E' stato infatti Magistrato con incarichi di Pretore e Giudice Istruttore a Milano, Pretore e Giudice Istruttore presso il Tribunale di Napoli e poi Procuratore della Repubblica. Dal marzo del 1986 al 1990 è stato Componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Successivamente il Dr. Di Persia è stato Presidente di Sezione al Tribunale di Santa Maria C.V., e Procuratore della Repubblica a Nocera Inferiore, ritornando poi a Napoli come Procuratore con funzioni di Coordinatore della DDA per il contrasto alla criminalità organizzata.