C’era una volta il giornalista . Potrebbe iniziare così il racconto di un film o di un libro ma in realtà è un singolare episodio quasi da copia ed incolla che è accaduto qualche giorno fa . La storia che vi sto per raccontare potrebbe in ogni caso essere una grossa bufala , ma in realtà è accaduta per alcune inadempienze deontologiche di qualche giornalista che vuole emergere così come sono emersi coloro che non hanno credito e cercano in ogni caso di assomigliare al mito Roberto Saviano, che in questo ultimo periodo con il suo secondo libro non riesce a decollare come nel primo . Protagonisti della vicenda un giornale provinciale, una giornalista che forse non potrà neanche comprarsi ne reggiseno e mutandine perché affogherà nell’isolamento psicologico, due famiglie che hanno l’unica pecca di avere cognomi di personaggi camorristici che desiderano essere lasciati in pace . Il tutto mescolato in una mistura di odio e rancore perché tali personaggi camorristici sono considerati primule rosse perché da venti e passa anni non riescono a beccarli . Quindi qualcuno, che non sono i magistrati tengo a precisare, attraverso colleghi giornalisti tentano di far scrivere pubblicazioni usandoli a tal punto per creare dissidi e scatenare un presunto scontro basato soprattutto su interessi illegittimi stratosferici dove la camorra e la mafia ha già le mani in pasto anche fra le forze dell’ordine . La conferma sono appunto le inchieste che vi sono non solo fra i clan camorristici della zona , ma anche fra le forze dell’ordine.
Molti anni fa un giornalista fra il 2001 e 2002 mentre stava eseguendo il normale “giro” di cronaca nera si dibatté in una strana telefonata che ha fatto il giro del mondo, dove due presunti camorristi cercavano di far capire che ciò che aveva scritto sul giornale poteva in ogni caso turbare l’ambiente familiare. Il giornalista che non sapeva che il telefono era sotto controllo cercò di far parlare il più possibile i due , ma non fu mai localizzata .
A distanza di anni il giornalista querelò i due personaggi camorristici perché si sentì offeso e minacciato . Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 24 marzo 2010 ha assolto perché il fatto non sussiste i due personaggi camorristici dall’accusa di minacce nei confronti del giornalista che poi fu usato nelle trasmissioni televisive ( io avrei citato la Rai) .
Bene andiamo alla conclusione.
Primo – Se la giornalista , tanto affabile con le forze dell’ordine,crede che giungerà qualche telefonata in redazione o lettera minatoria tanto da mettere in atto una denuncia contro le primule rosse , si sbaglia di grosso perchè l’hanno fatto le due famiglie interessate e non i latitanti, contro di lei .
Secondo – La sentenza del collega che ha denunciato i due personaggi camorristici potrebbe in ogni caso essere usata come un precedente contro la tranquillità dell’ambiente familiare che sono lontani anni luce dai presunti interessi illegittimi dei due latitanti.
Vorrei chiudere con una battuta alla Franca Valeri che in una trasmissione del sabato sera negli anni sessanta “ Scala Reale” in uno sckeck chiamando al telefono la centralinista per parlare con i suoi familiari la chiamò “ Cretinaaaaaa!!