ESCE ALLO SCOPERTO E COLPEVOLIZZA ITALO BOCCHINO CHE TRAMA CON QUELLI DEL CENTRO SINISTRA
l'ANSA E' DELLE ORE 19,30
In due mesi lasciano tre esponenti di governo
"Ho deciso di concerto con il Presidente Berlusconi di rassegnare le mie dimissioni da sottosegretario per potermi completamente dedicare alla vita del partito, particolarmente in Campania, anche al fine di contrastare tutte quelle manovre interne ed esterne poste in essere per fermare il cambiamento". Lo scrive in una nota Nicola Cosentino.
Il presidente della Camera con solerzia degna di miglior causa, dopo che già per due volte proprio alla Camera dei Deputati analoghe mozioni erano state votate e respinte con larga maggioranza, così come anche una al Senato, ha ritenuto di volerle calendarizzare in tempi brevissimi basandosi quindi soltanto su indimostrate e inconsistenti notizie di stampa". Lo afferma Nicola Cosentino, annunciando le dimissioni da sottosegretario.
L'atteggiamento di Fini "ben si comprende ove si conoscano le dinamiche politiche in Campania e coloro che sono i più stretti collaboratori dell'onorvole Fini, quale l'onorevole Bocchino che da anni, senza successo, tenta di incidere sul territorio non già per interessi del partito bensì per mere ragioni di potere personale e che alla prova elettorale è sempre stato sconfitto". Lo afferma Nicola Cosentino, annunciando in una nota le sue dimissioni da sottosegretario al Tesoro. "E' risibile - prosegue - che l'onorevole Fini voglia far passare le sue decisioni come se derivassero da una sorta di tensione morale verso la legalità quando si tratta soltanto di un tentativo, anche assai scoperto, di ottenere il potere nel partito tramite Bocchino.
"Sono assolutamente sereno che la mia totale estraneità non potrà che essere più che comprovata da qualsivoglia indagine. Parimenti proprio per questa intima tranquillità non posso e non voglio esporre il Governo di cui mi onoro di far parte e al cui successo ho contribuito di rimanere colpito mediaticamente per tali inconsistenti vicende". Con queste parole, contenute in una nota, Nicola Cosentino ha motivato la decisione di rassegnare le dimissioni da sottosegretario all'Economia.
"Non solo non vi è stata da parte mia alcuna attività di dossieraggio ma mi sono premurato nell'interesse del partito quale coordinatore regionale di espletare tutte le opportune verifiche di notizie che, dopo il caso Marrazzo, potevano apparire problematiche. E sono stato proprio io ad appoggiare con il massimo dell'impegno come coordinatore regionale la candidatura di Stefano Caldoro garantendogli un risultato straordinario". Lo afferma Nicola Cosentino, annunciando le sue dimissioni da sottosegretario al Tesoro.
"Contro di me è in atto da due anni una persecuzione dal solito circo mediatico, da L'Espresso a la Repubblica, probabilmente perché ho messo fine alle sconfitte del centrodestra in Campania". Così Nicola Cosentino, lasciando Palazzo Chigi, commenta le sue dimissioni da sottosegretario del ministero dell'Economia.
''Nella storia della Repubblica il mio e' un caso isolato. Per quattro volte e' stata presentata una mozione per gli stessi fatti. E' assurdo. Non esiste un caso analogo nella storia repubblicana''. Lo afferma Nicola Cosentino lasciando Palazzo Chigi dopo aver rassegnato le dimissioni da sottosegretario del ministero dell'Economia.
COSENTINO, DIMISSIONI VERDINI? ASSOLUTAMENTE NO - Sono opportune le dimissioni di Verdini? ''Assolutamente no''. Cosi' Nicola Cosentino, lasciando Palazzo Chigi, risponde ai cronisti che gli chiedono se Denis Verdini debba rassegnare le dimissioni da coordinatore nazionale del Pdl. Secondo Cosentino, ha ripreso vigore ''quello spirito di Tangentopoli che ha fermato l'Italia per anni. Dobbiamo tornare alla presunzione di innocenza, non basta un avviso di garanzia'' per rendere colpevole una persona.
BERLUSCONI, COSENTINO TOTALMENTE ESTRANEO - "Ho condiviso la decisione di Nicola Cosentino di dimettersi da Sottosegretario. Ho altresì avuto modo di approfondire personalmente e tramite i miei collaboratori la sua totale estraneità alle vicende che gli sono contestate. Sono quindi certo che la sua condotta durante la campagna elettorale per la Regione Campania è stata improntata alla massima lealtà e al massimo impegno per ottenere la vittoria di Stefano Caldoro. Ritengo quindi che l'onorevole Cosentino potrà proficuamente continuare a svolgere il suo importante ruolo politico nell'ambito del nostro Movimento per consentirci di conseguire ancora quegli eccellenti risultati di cui è stato artefice come Coordinatore Regionale". Lo afferma in una nota il premier Silvio Berlusconi.
FINI, DIMISSIONI DOVEROSE E INDISPENSABILI - "Dimettersi anche per potersi meglio difendere in sede giudiziaria era per l'onorevole Cosentino un atto indispensabile e doveroso di correttezza istituzionale per una evidente e solare questione di opportunità politica": lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
"Quello che dice mi lascia del tutto indifferente": così il presidente della Camera Gianfranco Fini risponde ai cronisti che a margine della presentazione di un libro dei 'finiani', gli chiedono di commentare le affermazioni sul suo conto di Nicola Cosentino nel dimettersi da sottosegretario.
FORMISANO, SUE DIMISSIONI ERANO INEVITABILI - "E' l'epilogo naturale di una vicenda che non poteva concludersi in maniera diversa". Così, Nello Formisano (Idv), vice presidente della Commissione Bicamerale per la Semplificazione e segretario regionale campano di Italia dei Valori, commenta, in una nota, le notizie sulle dimissioni dal Governo del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino. "Non comprendo, però, i motivi del ritardo con cui tale scelta è maturata - ha aggiunto Formisano - bisognava per forza attendere la calendarizzazione della mozione di sfiducia per dimettersi? Non era più saggio farlo prima, dimostrando, così, senso dello Stato e non paura per l'esito della mozione stessa?", conclude la nota del vice presidente della Commissione Bicamerale per la Semplificazione.
DI PIETRO: ERA ORA, CAMERA AUTORIZZI ARRESTO - ''Era ora. Cosentino non poteva fare altrimenti. Avrebbe dovuto dimettersi da tempo, visti i suoi precedenti, come piu' volte e' stato chiesto dall'Italia dei Valori. Adesso chiediamo, come abbiamo fatto oggi in Aula, che la Camera autorizzi il suo arresto, come ha gia' chiesto l'autorita' giudiziaria. E dopo la mozione di sfiducia contro Cosentino, l'IdV si prepara a chiedere una mozione contro l'intero governo Berlusconi''. Lo afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''Le dimissioni - continua Di Pietro - sono arrivate grazie alle forti critiche espresse dall'opinione pubblica, dalla libera stampa e da tutte le forze dell'opposizione, con a capo l'IdV che, in questa vicenda, ha ricoperto un ruolo fondamentale. Continueremo a batterci a difesa della legalita' e della democrazia''.