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lunedì 10 maggio 2010

FRUTTA GATE 2 - FELICE GRAZIANO, CAPO DELL'OMONIMO CLAN DI QUINDICI (AVELLINO) E DI CARMINE BARBIERI, GIÀ "UOMO D'ONORE" DELLA FAMIGLIA MADONIA DI GELA SMANTELLANO LE ASSOCIAZIONI

La Dia di Napoli e la polizia di Caserta hanno eseguito una settantina di ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione ha smantellato una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio ai commercianti ed agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia, con la conseguente lievitazione dei prezzi della frutta. I capi delle organizzazioni camorristiche e mafiose si riunivano nella sede di un'azienda di trasporti del Casertano per decidere le strategie e le alleanze. Nel corso dell'indagine, sono stati sequestrati veri e propri arsenali di armi provenienti dalla Bosnia.




CAMORRA: CONTROLLO ORTOFRUTTA; PRESO BOSS DURANTE LUNA MIELE



Era in viaggio di nozze e lo hanno arrestato, a bordo di una nave della Msc, mentre era di ritorno da una crociera nel Mediterraneo. Elemento di spicco del clan dei Casalesi, a finire in manette nell'ambito dell'operazione della Dia di Napoli e della Squadra Mobile di Caserta, c'é anche Paolo Schiavone. Figlio di Francesco Schiavone, attualmente in carcere, cugino del boss 'Sandokan', il 27enne Paolo stava rientrando nel Porto di Napoli quando è stato arrestato.



Da quando il padre è in carcere, per gli inquirenti aveva un ruolo di primo piano nel clan. Ad essere arrestati anche elementi di vertice del clan Mallardo. L'operazione ha smantellato una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio ai commercianti ed agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia.



CAMORRA: CONTROLLO ORTOFRUTTA; GRASSO, FEDERALISMO MAFIOSO



L'indagine sul controllo dell'ortofrutta da parte di una alleanza tra cosche di diverse regioni ha fatto emergere l'esistenza di un "federalismo mafioso": lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che ha partecipato alla conferenza stampa svoltasi nella procura di Napoli. Grazie alle alleanze con altri clan della Campania, della Calabria e della Sicilia, ha chiarito Grasso, i casalesi hanno ottenuto il monopolio del trasporto dei prodotti ortofrutticoli in gran parte d'Italia. Ne conseguono quelle che il procuratore nazionale ha definito "cose impensabili": per esempio, per essere impacchettate, le fragole vengono inviate da Vittoria, in Sicilia, a Fondi nel basso Lazio; da lì vengono poi distribuite in tutto il Sud Italia e a Milano: le conseguenze sui prezzi sono enormi.



Grasso ha anche messo in rilievo l'arresto di alcuni imprenditori siciliani tra cui Antonio e Massimo Sfraga legati al boss latitante Matteo Messina Denaro e Giuseppe e Vincenzo Ercolano, imparentati con la famiglia Santapaola. Grazie ai legami con loro, i casalesi riuscivano a controllare rispettivamente i mercati ortofrutticoli della Sicilia Occidentale e di quella Orientale. Le indagini coordinate dai pm Cesare Sirignano, Francesco Curcio e Ivana Fulco si sono avvalse anche della collaborazione di due collaboratori di giustizia: e definito dagli investigatori di "elevatissimo spessore".



CAMORRA: COLDIRETTI; RICARICO 200% PREZZI FRUTTA E VERDURA



Triplicano i prezzi di frutta e verdura dal campo alla tavola, con ricarichi del 200% anche per effetto delle infiltrazioni della malavita nelle attività di autotrasporto su cui è stata fatta finalmente luce. Commenta così la Coldiretti l'operazione della Dia di Napoli per smantellare una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio a commercianti e autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia, con la conseguente lievitazione dei prezzi della frutta. In Italia, sottolinea la Coldiretti, dove oltre l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma, la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura.



L'operazione di polizia conferma che imprese agricole e consumatori subiscono l'impatto delle strozzature di filiera, dove si insinua un sistema di distribuzione e trasporto gonfiato troppo spesso da fenomeni di criminalità a danno di tutti gli operatori. Secondo una studio della Coldiretti, l'ecomafia sviluppa a danno delle campagne un giro di affari di 7,5 miliardi di euro.