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venerdì 30 aprile 2010

Edilizia ed affari a Santa Maria Capua Vetere di Gaetano Rauso

Nonostante tutti i tentativi che sono stati posti in essere per screditare la mia azione di denuncia delle moltissime irregolarità amministrative che sono state commesse e che, tuttora, si commettono in campo urbanistico nella città, pian piano stanno venendo a galla le verità che mi danno ragione. Da molte parti, infatti, si sta puntando l’indice sulle illegittimità commesse per la concessione del permesso a costruire nell’area ex tabacchificio. Il rilascio di quei permesso che ho avversato duramente denunciando, con documenti alla mano, tutti gli abusi che sono stati perpetrati nello svolgimento del procedimento, in barba alla destinazione urbanistica dell’area, delle norme di attuazione del PRG ed alla compatibilità ambientale dell’intervento è , secondo l’opinione di eminenti urbanisti e, finanche, di magistrati del TAR, è illegittimo. L’Amministrazione Giudicianni, credendo di essere immune da ogni azione della Magistratura, sta continuando a permettere lo scempio del territorio ed, in particolar modo, dal centro storico. In questi giorni, infatti, si sta procedendo all’abbattimento dell’ex Vetreria ed all’edificazione di altre decine di appartamenti, seguendo una logica speculatoria e non di recupero del patrimonio edilizio che, attraverso, un disegno scellerato ed avvalendosi di modalità poco ortodosse (incendi procurati, mancata manutenzione degli immobili, e chi più ne ha, più ne metta) determinano la pericolosità statica degli edifici per poi giustificarne l’abbattimento (vedi ex Mulino Parisi, Palazzo Mariotti, ex Politeama, ecc.). La causa del cedimento statico della scuola Principe di Piemonte non è estranea a questa logica; infatti la costruzione di tanti nuovi alloggi in via Curri (alle spalle della scuola e del Garibaldi) sorti senza effettuare le dovute indagini del sottosuolo, hanno alterato l’equilibrio idrogeologico della zona, determinando il venir meno delle modalità di deflusso delle acque piovane e la loro penetrazione nelle fondamenta di quegli edifici storici che hanno subito, così, un grave dissesto statico. La riperimetrazione del centro Storico, approvato dall’Amministrazione Iodice dal Commissario Prefettizio fu annullata dal TAR, quindi non si può spiegare come siano stati permessi gli scempi di un patrimonio edilizio storico che ci era invidiato e l’edificazione di tanti mostri di cemento, senza il rispetto di parametri urbanistici e delle più elementari regole di salvaguardia del territorio. Nei giardini di pertinenza dei palazzi storici, cosa vietata dalla legge e dalle svariate pronunce della Magistratura, sono stati realizzati tantissimi alloggi deturpandone l’estetica ed il delicato equilibrio ambientale. Non si capisce dove si voglia arrivare e quando saranno assunti i provvedimenti invocati affinché i responsabili di questi misfatti siano puniti e si possa, finalmente, ritornare alla legalità a Santa Maria C.V.