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sabato 17 aprile 2010

Al consigliere e presidente di collegio Raffaello Maggi



Ho aspettato qualche giorno prima di scriverle questa missiva, perché ritengo che quando accadano fatti personali che hanno attinenza con il lavoro è meglio separare l’affetto di stima giornaliero con il lavoro che si svolge ogni mattina in tribunale.

Ho letto attentamente i lanci giornalistici che si sono susseguiti in questi giorni, come sono stato molto attento a ciò che è accaduto dalla fine del processo a cui Lei ha scritto le motivazioni della sentenza ad oggi .

Il messaggio recepito in questi giorni è quello che oggi bisogna individuare chi come e perché è accaduto il misfatto . Io ho un indirizzo e soprattutto penso che ciò che è accaduto, è comunque sinonimo di un indebolimento non di gruppi di fuoco della malavita organizzata , ma un indebolimenti di gruppi affaristici e lobbie che ruotano intorno alla malavita organizzata.

D’altronde oggi i malavitosi te li fai nemici quando tocchi i soldi in tasca, ma non quando vengono accusati di un omicidio. E’ li che bisogna colpirli e in modo energico , ma anche geometrico e semplice per far chiudere un cerchio in modo che non scappa nessuno.

La stragrande maggioranza di persone che hanno firmato per Lei un documento , la dice lunga su come queste persone sono in cerca di legalità che per certi versi può essere soggettiva, ma non astratta.

Per questo Le rinnovo, anche se oramai può essere superflua, la solidarietà che già durante il processo di primo grado è stata comunque manifestata .

Con profonda stima e rispetto

Prospero Cecere