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venerdì 5 marzo 2010

SANT'ARPINO : DI SANTO : SPANO' HA CREATO DISSAPORI


SANT’ARPINO. In merito alla revoca dell’incarico di vicesindaco e assessore all’avvocato Rodolfo Spanò, il sindaco di Sant’Arpino, Eugenio Di Santo, ci tiene a precisare i motivi della sua decisione. “L’avvocato Spanò, – afferma Di Santo – con la sua candidatura alle provinciali nella lista del Pdl, ha creato dissapori tra i componenti del suo stesso gruppo politico, dal momento che la stessa candidatura è avvenuta in maniera autoreferenziale, senza che gli stessi fossero interpellati o informati. Tant’è che proprio i consiglieri comunali del Pdl hanno chiesto al sottoscritto di intervenire nella questione, non sentendosi più rappresentati da Spanò per la sua scelta operata, a loro dire, illegittimamente. Pertanto, visto che il suo comportamento ha creato all’interno della maggioranza consiliare uno stato di agitazione che rischia di compromettere in maniera definitiva la stabilità della coalizione, e che era necessario ripristinare lo stato di pacifica e proficua convivenza all’interno della maggioranza, ho ritenuto opportuno revocare a Spanò le funzioni di assessore comunale con deleghe all’ambiente, manutenzione, attività produttive, trasparenza, nonché la delega di vicesindaco”. Deleghe che resteranno in capo al sindaco fino a nuova attribuzione. Di Santo, poi sottolinea che la sua scelta è stata dettata “in virtù dell’articolo 6, comma 1, dei principi etici e pregiudiziali, che sono la base e l’architrave della nostra coalizione di governo, dal titolo ‘Individuazione Assessori’, che testualmente recita ‘Gli assessori sono espressione dei partiti politici (o assimilati) ed il Sindaco non può continuare a tenerli in carica contro il parere dei rappresentanti ufficiali delle compagini che li hanno indicati’”. Il primo cittadino commenta anche le dichiarazioni rilasciate, in difesa di Spanò, dal vice coordinatore provinciale del Pdl, senatore Gennaro Coronella. “Non capisco, poi, gli attacchi spropositati nei miei confronti da parte del senatore Coronella, – dice Di Santo – anche perché lui è stato fin dall’inizio a conoscenza della situazione, tant’è che i consiglieri comunali del Pdl all’inizio di febbraio avevano sottoscritto un documento in cui sconfessavano la candidatura, o meglio l’auto-candidatura, dell’avvocato Spanò. Coronella e il coordinamento provinciale del Pdl hanno avuto, quindi, oltre un mese di tempo per intervenire. Pertanto, questa sua difesa al ‘valoroso’ consigliere Spanò mi sembra alquanto tardiva. Forse anche Coronella deve recitare un mea culpa”.