VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

giovedì 4 marzo 2010

FESTA GRANDE IN CASA ALBANO - IL GIUDICE E' STATO NOMINATO PROCURATORE CAPO AD ISERNIA

Paolo Albano è il nuovo procuratore capo della procura della repubblica del tribunale di Isernia . Lo ha stabilito il consiglio superiore della magistratura affidandogli l’incarico prestigioso che verrà ricoperto nei prossimi giorni . Paolo Albano figura emblematica della città di Santa Maria Capua Vetere ha ricoperto anche il ruolo di procuratore aggiunto ed è abbastanza conosciuto sia in città. Le sue battaglie giudiziarie come pubblico ministero che sono state raccontante per diversi anni sui giornali sia negli anni ottanta che nei novanta. Non ha mai elemosinato una scorta anche perchè non l’ha mai avuta e ricopriva un ruolo abbastanza importate in procura. Balzato alla cronaca come colui che è riuscito a far condannare il nazista Endem all’ergastolo per l’eccidio a Caiazzo , chiamato più comunemente Strage di Caiazzo nel 1994 è stato anche pubblico ministero nel processo contro Petronilla D’Agostino ossia la circe di Mondragone che in quell’epoca era difesa dall’avvocato Camillo Irace che oggi è presidente della camera penale,. Fiu la mandante dell’omicidio del marito ucciso da 5 colpi di pistola Enrico Piscitiello, 46 anni, sposato e padre di otto figli. Una serie di indizi rinvenuti dai carabinieri sul luogo del delitto portarono al fermo di due ragazzi: Michele Marucchiello, 20 anni, da tempo amante della moglie di Piscitiello, Petronilla D’Agostino, e Ottavio D’Ambrosio, convivente di una delle figlie della vittima. Ottavio D’Ambrosio confessò subito di essere l’esecutore materiale del delitto e insieme a Marucchiello indica in Petronilla D’Agostino, che si proclama innocente, la mandante dell’omicidio.Il 22 ottobre del 1992 la Corte di Assise di Santa Maria Capua a Vetere condanna a 22 anni direclusione Marucchiello e D’Ambrosio per reato di omicidio volontario premeditato e assolve Petronilla D’Agostino per non aver commesso il fatto. Il 10 novembre 1993 la Corte di Assise d’Appello di Napoli conferma le condanna Marucchiello e D’Ambrosio, ma condanna la D’Agostino a 23 anni di reclusione perché ritenuta colpevole a titolo di concorso morale, all’omicidio del marito, sentenza poi confermata in Cassazione.