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mercoledì 31 marzo 2010

Ordinanze ad orologeria . Prima Cosentino adesso Bassolino. Due pesi due misure. All’anima della trasparenza giornalistica

Due episodi identici , ma in tempi diversi per influenzare il voto a sinistra, sono accaduti prima e dopo il voto per le amministrative . Tutti oramai sanno dello scandalo che nello scorso mese di gennaio venne alla luce con l’ordinanza di custodia cautelare spiccata nei confronti del sottosegretario all’economia e finanze Nicola Cosentino a cui erano contestati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa. Bene , anzi no male , per due mesi il provvedimento chiesto dalla procura della repubblica di Napoli ha messo in subbuglio tutto il partito e i vertici regionale e provinciale del popolo della libertà che addirittura non trovava una coesione sui nomi del presidente della Regione Campania , ne sul presidente della provincia di Caserta che addirittura fu un caso nazionale . anno zero ed altri programmi ne fecero addirittura un cavallo di battaglia . Oggi si scopre un rinvio a giudizio del Ex governatore della Campania Antonio Bassolino e di Giulio Facchi , due personaggi che hanno rovinato per sempre una terra di lavoro , che adesso si chiama terra di monnezza. Ma come mai questo rinvio a giudizio o tanto più questa indagine è stata messa nel cassetto ovvero è uscita dopo le elezioni amministrative e regionali 2010? Perché invece è stato dato ampio risalto ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino prima che venisse notificata ? Perchè Sandro Ruotolo ha fatto vedere in diretta televisiva il provvedimento di Cosentino e non quello di Antonio Bassolino e Facchi che avevano già ricevuto l’informazione di garanzia contestando i reati di appropriazione in debito perché avevamo spesi tanti soldi dei cittadini napoletani per consulenze che potevano essere eseguite anche dai funzionari della regione ? Perché Santoro non è stato equo?

La risposta è semplicissima , il centrosinistra voleva prendere per il culo gli elettori ( così come sono stati presi con la stessa moneta quelli della provincia di Caserta) perché se le notizie si concentravano su Cosentino, il centro sinistra con l’appoggio, ahimè , dei colleghi giornalisti napoletani che tiravano la volata a De Luca, cercavano di dare man forte ad un partito malandato che a stento si aggirava sul 16 per cento .

Perché adesso non si fa pulizia anche nel consiglio dell’ordine dei giornalisti della campania che dovrebbe essere imparziale e trasparante ? Tante domande ma le risposte non si avranno. Ma consoliamoci con il titolo di Libero giornale di Maurizio Belpietro “ adesso Silvio vada giù duro “ .